Sono diversi i luoghi che a Covo, nella Bergamasca, aprono in modo straordinario le proprie porte ai visitatori in occasione delle Giornate FAI di Autunno in programma sabato 12 e domenica 13 ottobre. Tra queste la chiesa parrocchiale di Covo, dedicata ai santi Filippo e Giacomo Apostoli, che conserva al suo interno le reliquie di S. Lazzaro, dono di Bartolomeo Colleoni, situata nella piazza principale del paese e davanti alla quale si apre un ampio sagrato.
Durante la visite guidate (di circa 45 minuti, con turni ogni 30 minuti e gruppi composti da un massimo di 20 persone) sarà possibile conoscere la storia della chiesa parrocchiale di Covo, delle trasformazioni che ha subito, anche profonde, nel corso del tempo. Il tour permetterà ai visitatori di visitare sia esternamente che all’interno la chiesa con la possibilità di vedere le pregevoli opere pittoriche e anche scultoree presenti tra cui il reliquiario di San Lazzaro. L’edificio è il risultato della trasformazione che la chiesa ha subito durante i secoli, ultimo quello degli anni ’30 del Novecento.
La visita prevedere anche la visita all’Oratorio dei Disciplini del Rosario, a pochi passi dalla parrocchiale (alle spalle della parrocchiale, dietro la zona absidale), che è tra le chiese più antiche del paese e che fu, per alcuni anni alla fine del XVIII secolo, anche sede provvisoria delle celebrazioni domenicali durante la costruzione della nuova parrocchiale.
L’iniziativa, a cura del Gruppo FAI della Bassa Bergamasca, si svolgerà il 12 ottobre dalle 14 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30) e domenica 13 ottobre al termine delle celebrazioni dalle 11.30 alle 18 (ultimo ingresso 17.30). Non è richiesta la presentazione.
La chiesa parrocchiale di Covo
La costruzione della nuova parrocchiale, in sostituzione di quella precedente, piccola e inadatta a contenere i fedeli, iniziò a fine XVIII secolo. La chiesa fu conclusa nel 1789, il campanile nel 1805. Nel 1930 l’edificio risultava ancora insufficiente a ospitare le funzioni: fu realizzata una nuova piazza demolendo edifici e il settecentesco presbiterio edificando una nuova chiesa con orientamento sud-nord. I lavori terminarono nel 1938 con la realizzazione della nuova facciata.
La nuova facciata riprende quella della parrocchiale precedente, in stile palladiano, demolita nell’ampliamento. La parte centrale è più alta rispetto alle due laterali e anticipa la suddivisione interna in tre navate. Ognuna è divisa in sei colonne con capitello ionico che sostiene la trabeazione da cui parte copertura con volta a botte. Un ampio tiburio, contenente la cupola, precede il presbiterio. All’interno diverse opere di pregio, tra cui il “Cristo Morto” di scuola fantoniana.
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