Giornata di lotta all’AIDS, Messa a Casa della Speranza

Tra le iniziative per la Giornata mondiale del 1° dicembre anche il consueto appuntamento presso la struttura della Caritas a Borgo Loreto

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Il 1° dicembre ricorre la Giornata mondiale di lotta contro l’AIDS, istituita nel 1988 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Si tratta di una data importante che rappresenta un’occasione per sostenere azioni di informazione e di sensibilizzazione finalizzate alla prevenzione. Tra i tanti appuntamenti promossi a Cremona, il consueto appuntamento presso la Casa della Speranza di via Loreto 5, nel quartiere di Borgo Loreto, struttura della Caritas diocesana per l’accoglienza di accogliere persone affette da AIDS e sindromi correlate e non in grado di far fronte autonomamente alle proprie necessità.

Alle 16 il vicario per la Pastorale don Gianpaolo Maccagni celebrerà l’Eucaristia alla presenza degli ospiti, i loro familiari, gli operatori, gli amici e i volontari. Seguirà un momento conviviale e di riflessione con l’intervento del dott. Giuseppe Carnevale.

Secondo gli ultimi dati disponibili dichiarati dall’Istituto Superiore di Sanità – Centro OperativoAIDS (COA), risalenti al 2016, in Italia, ci sono circa 130mila persone che vivono con l’AIDS. Ogni anno vengono diagnosticati circa 4.000 nuovi casi di infezione. Il dato complessivo è stabile da 5 anni, anche se, per la fascia d’età compresa fra i 25 e i 29 anni, è stato registrato un aumento relativo dei casi. L’Italia, al pari della Grecia, è collocata al 13° posto in termini di incidenza delle nuove diagnosi di AIDS tra le nazioni dell’Unione Europea. Le regioni con l’incidenza più alta sono il Lazio, le Marche, la Toscana e la Lombardia.

In Lombardia, nel 2016, sono stati segnalati 793 casi, con una incidenza pari a 7,9 nuovi casi di positività da AIDS ogni 100mila residenti. Negli anni si è osservato un aumento dell’età dei soggetti a cui viene diagnosticata sieropositività per AIDS e un cambiamento delle modalità di trasmissione: diminuisce la proporzione di consumatori di sostanze stupefacenti iniettate, ma aumenta la proporzione dei casi attribuibili a trasmissione sessuale.

L’ONU giudica possibile e praticabile la sconfitta dell’AIDS entro il 2030 purché si adottino tutte le necessarie politiche di prevenzione e contrasto al virus. L’Italia si è recentemente dotata di un Piano Nazionale di contrasto all’AIDS innovativo e in linea con questi obiettivi. Per rispettarli, l’Italia dovrebbe centrare entro il 2020 il target “90-90-90”, una formula con cui l’UNAIDS prescrive la necessità di diagnosticare il 90% di tutti i casi di HIV, ad assicurare almeno al 90% di tutte le persone diagnosticate l’accesso alle terapie ART (terapia antiretrovirale) e far sì che il 90% di loro raggiunga la soppressione della carica virale.

 La Casa della Speranza

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