Fondazione La Pace, sabato 26 maggio giornata di festa con ospiti e famigliari

momenti di convivialità insieme a occasioni di svago, musica e arte hanno caratterizzato l'open day promosso dalla casa di riposo di via Massarotti a Cremona

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«Questa non è una realtà chiusa in se stessa, ma è aperta al dialogo. Vuole approcciarsi e relazionarsi con il territorio e tutti i cremonesi». Con queste parole il presidente della Fondazione La Pace, don Roberto Rota, ha dato il benvenuto a tutti gli ospiti e alle loro famiglie che, nella mattina di sabato 27 maggio, si sono ritrovati insieme negli spazi della casa di riposo di via Massarotti per vivere una giornata di festa all’insegna della vicinanza.

Un open day che già in mattinata, dopo il saluto di don Rota, ha lasciato spazio nel giardino della Fondazione all’esibizione del coro Folk, specializzato in canti d’altri tempi, che richiamano la campagna e le vecchie abitudini agricole e contadine, portando sul palco anche i tradizionali canti della Merla.

Poi l’aperitivo, cui ha fatto seguito il pranzo con gli ospiti e i loro famigliari. Proseguendo poi nel pomeriggio con l’esibizione della scuola di danza “Il Lago dei Cigni”.

«La cosa fondamentale è che questi momenti si fondano sulla volontà di dialogo fra la Fondazione ed il territorio – racconta don Roberto Rota –. Gli ospiti, il coro e i momenti di intrattenimento sono il segno che La Pace è una realtà viva, che guarda il territorio che è chiamato ad interagire con la Fondazione. Vogliamo anche far capire agli ospiti che qui non sono reclusi, ma che sono inseriti in un contesto di vita che non è relegato alle mura della casa di riposo. Questo è un ambiente molto più ampio rispetto alla struttura in sé».

Ad arricchire il panorama, nel giardino sull’ingresso di via Massarotti, una serie di quadri realizzati dai volontari della Fondazione, affiancati da alcune opere ad acquerello che sono invece frutto della capacità e della fantasia degli ospiti. Ci sono molte realtà che operano a servizio della struttura, l’esposizione delle opere d’arte, come sottolinea don Rota, serve a rammentare che «la bellezza che si esprime nella struttura non è estranea alla bellezza delle persone che sono qui, per tutta la città un vero tesoro e un patrimonio di inestimabile valore».

Luca Marca
TeleRadio Cremona Cittanova
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