“Fermiamo le guerre, sosteniamo la pace”, giovedì 11 aprile alle 17.30 al Centro pastorale diocesano intervento di Giorgio Beretta

L'analista del commercio internazionale di sistemi militari e di armi comuni offrirà il proprio contributo nell'incontro pubblico promosso dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e lavoro insieme a Pax Christi Cremona

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«Va fermata questa folle corsa alle guerre e alle armi» ripete da tempo con forza Papa Francesco. Proprio per riflettere su questo appello del Pontefice e capire cosa succede in Italia, l’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e lavoro, insieme a Pax Christi Cremona, propone un incontro con Giorgio Beretta, analista del commercio nazionale e internazionale di sistemi militari e di armi comuni all’interno dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere e politiche di sicurezza e difesa (Opal). L’incontro si terrà giovedi 11 aprile alle 17.30 presso il Centro pastorale diocesano di Cremona, in via S. Antonio del Fuoco 9/A. L’evento ha come titolo “Fermiamo le guerre, sosteniamo la pace”.

«L’incontro – affermano gli organizzatori – sarà anche occasione per far sentire la nostra voce sullo svuotamento della legge 185/90 sull’export delle armi.  La legge 185/90 è stata approvata a seguito della mobilitazione della società civile per introdurre criteri non-economici del commercio estero delle armi italiane, mutuando questa posizione sia dalla Posizione Comune UE sull’export di armi, sia dal Trattato delle Nazioni Unite sul commercio delle armi (Arms Trade traete – ATT). Questa legge impedisce di inviare armi ai Paesi in conflitto o che violano i diritti umani e ha reso più trasparente al Parlamento e alla società civile tale commercio. Nel febbraio di quest’anno, il Senato ha approvato delle modifiche alla legge che facilitano l’export di armi e cancellano i meccanismi di trasparenza: ora tele provvedimento è all’esame della Camera. Le organizzazioni della società civile si mobilitano, coinvolgendo anche le istituzioni e gli enti locali, per chiedere di mantenere il controllo del Parlamento sull’export di armi e sulle banche che fanno affari con tali operazioni; chiedono che il Parlamento ascolti e rappresenti i bisogni dei cittadini che non chiedono oltre armi ed una economia di guerra, ma lavoro, diritti e sicurezza».

TeleRadio Cremona Cittanova
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