Dalla Diocesi l’invito a pregare per l’incontro per la pace di Assisi

Il meeting nella città del Poverello si terrà dal 18 al 20 settembre e vedrà convergere leader religiosi da tutto il mondo. Martedì la presenza di Papa Francesco

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A trent’anni dallo storico appuntamento di preghiera per la pace convocato da Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986 si terrà ad Assisi, dal 18 al 20 settembre, l’incontro internazionale “Sete di Pace. Religioni e Culture in dialogo” promosso da comunità di S. Egidio, diocesi di Assisi e frati francescani. Il meeting si aprirà domenica 18 alla presenza del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. Alla Assemblea di inaugurazione prenderà la parola tra gli altri anche il Patriarca Bartolomeo I che sarà presente a tutto l’evento. Martedì 20 settembre giungerà papa Francesco. Finora sono 511 i leader delle religioni mondiali che hanno accolto l’invito e 12 mila i pellegrini che raggiungeranno la città del poverello per seguire l’incontro e la preghiera per la pace. Ad Assisi saranno presenti seguaci di 9 fedi religiose diverse.

Don Bruno Bignami, coordinatore del settore “Diaconia” della Curia, ha indirizzato una lettera alla diocesi nella quale invita tutte le comunità a ricordare tale evento nella Messa feriale di martedì 20 e aggiunge: «Laddove ci sia la consuetudine della recita del santo rosario o dell’adorazione eucaristica, in parrocchia, nelle comunità religiose o in altri luoghi di culto, di aggiungere questa particolare intenzione per la pace nel mondo». A tal proposito l’ufficio diocesano per il Culto Divino ha predisposto alcuni sussidi per l’animazione liturgica della messa del 20 settembre e uno schema di adorazione eucaristica. A disposizione un’antologia di testi dedicati al tema della pace a cura delle Benedettine del Monastero “Mater ecclesiae” di Isola S. Giulio (Novara).

Lettera di don Bruno Bignami, coordinatore del tavolo “Diaconia”

Suggerimenti per l’animazione liturgica della messa feriale del 20 settembre

Schema di adorazione eucaristica

Antologia di testi dedicati alla pace

 

Il programma della tre giorni

Dopo l’assemblea inaugurale di domenica, nei giorni di lunedì 19 e martedì 20 (mattina) si svolgeranno in diversi punti della città 19 panel dove – secondo la tradizione degli incontri di Sant’Egidio – speaker di divere religioni e culture si confronteranno su vari temi di attualità, dalla questione dei migranti, ai conflitti in atto nel mondo, le povertà e i temi legati alla salvaguardia del creato.Interverranno anche tre ministri della Repubblica: Stefano Orlando (Giustizia, sul tema delle carceri), Stefania Giannini (Istruzione, su scuola e pace) e Gian Luca Galletti (sui temi dell’ambiente).

Nel pomeriggio di martedì 20 cristiani, ebrei e musulmani si ritroveranno tutti nel Sacro Convento ma pregheranno in luoghi diversi. I cristiani si daranno appuntamento nella Basilica inferiore per una celebrazione ecumenica presieduta dal papa, dal Patriarca ecumenico Bartolomeo, dal patriarca siro-ortodosso Efrem II, dall’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e dal pastore Olav Tveit del Consiglio mondiale delle Chiese. L’appuntamento per i rappresentanti musulmani sarà invece all’Istituto teologico mentre gli ebrei si ritroveranno nell’aula Frate Elia. Alla fine della preghiera, i partecipanti scenderanno per strada dove in processione arriveranno al palco per la Cerimonia conclusiva alla presenza del Santo Padre. Ci saranno vari interventi, un momento di silenzio in memoria delle vittime delle guerre e del terrorismo, la lettura dell’Appello per la Pace 2016 e lo scambio finale della pace.

«Trent’anni anni fa – ha affermato il vescovo di Assisi mons. Sorrentino – il mondo era alle prese con una guerra fredda ed una pace da difendere tra arsenali nucleari contrapposti. Oggi ci troviamo di fronte a quello che papa Francesco ha definito una terza guerra mondiale a pezzi in cui si fa fatica a capire in quale direzione sta andando il nostro mondo. È in questa situazione che emerge in tutta la sua forza l’intuizione di Giovanni Paolo II di invocare per la pace la forza della preghiera».

Ad Assisi responsabili delle religioni, uomini della cultura e del mondo della politica guarderanno la realtà ma lo faranno «con lo sguardo e il cuore della speranza», perché – ha detto il vescovo – «i conti della storia non si fanno solo sulla narrazione dei tempi né sulle cronache degli eventi ma sul cuore degli uomini».

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