Cremona, nella chiesa di S. Omobono la rinascita della “Madonna col Bambino” del Bembo

Presentata, domenica 5 giugno, la fine del restauro dell'affresco attribuito a Bonifacio Bembo, raffigurante la Madonna col Bambino, affiancata da Sant’Omobono e i fedeli

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Nel tardo pomeriggio di domenica 5 giugno la chiesa dei Santi Omobono ed Egidio a Cremona ha visto i propri banchi e le sue navate animarsi di fedeli per assistere alla presentazione del restauro dell’affresco attribuito a Bonifacio Bembo, raffigurante la Madonna col Bambino, affiancata da Sant’Omobono e i fedeli in uno stile gotico-cortese della seconda metà del 1400. L’opera fu riportata alla luce grazie ad una precedente azione di restauro della decorazione quadraturistica settecentesca dell’abside nell’agosto del 2022.

Durante la Messa delle 18.30 che ha preceduto la presentazione dell’affresco, il parroco dell’Unità pastorale Cittanova don Irvano Maglia ha espresso gratitudine verso tutti coloro che han reso possibile il restauro, sottolineando l’importanza di chi in prima persona ha offerto con generosità per fare un dono a tutta la diocesi fino a ringraziare gli operatori che con impegno e dedizione han portato alla bellezza di un tempo la Madonna in trono col Bambino.

Al termine della celebrazione liturgica, a presentare i successivi relatori e l’importanza dell’affresco sono state le parole dell’esperta d’arte Roberta Raimondi, seguita nel suo intervento da don Gianluca Gaiardi, incaricato diocesano per le Attività e i Beni Culturali ecclesiastici, che con passione ha raccontato che «l’affresco riportato alla luce è un gioiello bello e prezioso per tutta la città di Cremona. Al suo interno  – ha spiegato – è possibile ammirare la Madonna col Bambino seduta su un trono riccamente decorato, ma ad uno sguardo più attento si può capire che è una vera e propria chiesa, così Maria si dimostra madre di Cristo e di tutti i cristiani, di tutti gli uomini. Anche se purtroppo non ha più un volto, si può intuire una presenza molto cara a tutta Cremona nella composizione, deducibile da una borsa bianca retta in mano: quella è la borsa di Sant’Omobono retta da quello che si può con abbastanza sicurezza identificare proprio come il patrono cremonese. Intorno a loro, sempre come protagonisti, si raccolgono molte persone che sono i fedeli e i cittadini, che nel loro viaggio seguono l’esempio di Maria e dei santi. Come loro – ha aggiunto – anche noi oggi dobbiamo seguire la via della generosità e della carità, trasformando Cremona in un posto che assomigli di più al patrono che la rappresenta».

L’analisi di don Gianluca è stata poi seguita dall’intervento tecnico dell’architetto Paolo Rambaldi che ha lasciato la parola alla restauratrice Rosa Nolli, che in prima persona ha potuto metter mano sull’opera. Tra le tecniche esposte si è evidenziato che la prima operazione necessaria sia stata quella di rimozione delle vecchie stuccature tramite l’utilizzo di strumenti di precisione come bisturi e scalpelli, utilizzando successivamente un composto di acqua e ammonio per rimuovere la polvere presente sull’affresco attraverso l’interposizione di carta giapponese. Attraverso i fori e le fessure preesistenti sono state eseguite iniezioni di boiacca a varie diluizioni che permettessero il consolidamento del lavoro svolto, fino a giungere in conclusione ad una vera e propria azione pittorica attraverso colori ad acquerello sulla superficie decorata, affinché i colori originali potessero mostrarsi con la bellezza che ha affascinato gli osservatori molti anni fa.

La presentazione si è poi conclusa con la possibilità di visitare l’affresco dietro all’altare maggiore in piccoli gruppi, regalando così ai presenti una vera esperienza artistica che Bonifacio Bembo ha voluto donare a tutta la diocesi di Cremona in un lontano passato, ma che grazie all’impegno della comunità sarà ammirabile ancora per molto tempo.

Luca Marca
TeleRadio Cremona Cittanova
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