“Coperte per senza fissa dimora”, anche a Cremona l’iniziativa solidale con Comune, Caritas e San Vincenzo

L'iniziativa, promossa da Sheep Italia è stata presentata nella mattina del 10 ottobre

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Aiuto e supporto alle persone più fragili. Un’esigenza sempre attuale a cui prova a dare una risposta concreta l’iniziativa “Coperte per senza fissa dimora”, proposta anche a Cremona con la conferenza stampa di presentazione avvenuta nella mattinata di martedì 10 ottobre, a Cremona, presso la Sala eventi di Spazio Comune. Il progetto è promosso da Sheep Italia, che realizza ogni anno coperte da donare alle persone che d’inverno sono costrette a vivere e a dormire all’aperto.

All’insegna della collaborazione in modo strutturato con la Caritas Cremonese per il servizio del Centro di prima accoglienza e asilo notturno, nonché con le Cucine benefiche della società San Vincenzo de Paoli di Cremona, che, oltre all’accoglienza, donano coperte, vestiti e beni di necessità a senza fissa dimora e a persone che vivono in situazione di grave marginalità, il Comune di Cremona ha deciso di proporre tale iniziativa anche in città.

A fare gli onori di casa è stata Rosita Viola, assessore comunale alle Politiche sociali e Fragilità, affiancata da Massimo Fertonani, presidente della San Vincenzo de’ Paoli, e Alessio Antonioli, membro della commissione di Caritas Cremonese. «Ci sembrava una bella iniziativa per distribuite coperte a chi ne ha bisogno, non solo a Cremona, ma anche su tutto il territorio nazionale», ha spiegato l’assessore, specificando che l’avvio delle spedizioni, e quindi la concretizzazione del progetto, è prevista per il prossimo 15 novembre. «Chiediamo quindi a tutti un aiuto per realizzare queste coperte». L’assessore Viola ha inoltre lanciato un appello di sensibilizzazione ai presenti, sollecitando i mezzi di comunicazione locale «a diffondere questa iniziativa per arrivare quanto più possibile ai nostri cittadini».

L’adesione a questa proposta è stata resa possibile dal sostegno dei due enti benefici diocesani, che contribuiscono, sul territorio cremonese, nella quotidiana “lotta alla povertà”. «Caritas mette a disposizione il rifugio notturno, aperto 365 giorni all’anno, non più solo per l’emergenza freddo – ha sottolineato Alessio Antonioli –. Abbiamo dieci posti, più uno in caso di emergenza, dedicati a persone senza fissa dimora. Accogliamo con storie diverse, sia cittadini italiani che stranieri, con vissuti complessi e che si trovano di fronte a situazioni di difficoltà dovute appunto alla mancanza di una casa». Il rifugio ospita dunque chiunque ne abbia bisogno, chi per pochi giorni e chi, come in alcuni casi, ne necessiti per un periodo più lungo.

Un impegno solidale che attraverso una rete consolidata di volontari nelle parrocchie sul territorio diocesano è rappresentato anche dalla San Vincenzo de’ Paoli, società caritativa che a Cremona si occupa delle mense per i poveri attraverso le Cucine benefiche, che offrono pasti gratuiti a chiunque li richiedano. «Li richiedono uomini, donne, italiani, stranieri, anziani, a volte anche persone giovani e, ultimamente, anche persone sole che gradiscono consumare il loro pasto insieme ad altre persone – ha voluto specificare il presidente Fertonani –. Un’occasione di conoscenza che può magari trasformarsi in opportunità per prestare vicinanza e aiuto». Un’opera di vicinanza alle persone fragili che non si concretizza solamente attraverso le mense. La San Vincenzo, infatti, dona settimanalmente pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà, che sono, negli ultimi mesi, aumentate. I pacchi spediti ogni settimana sono infatti passati da 70 a 80/85: un incremento che si è verificato di pari passo con l’aumento delle presenze presso le Cucine benefiche, che hanno registrato nelle ultime settimane, fino a 45 pasti donati al giorno, in media dieci in più rispetto ai mesi scorsi.

«Abbiamo accolto in maniera molto positiva questa iniziativa – ha aggiunto Fertonani –. Queste coperte sono belle, fatte bene, pensate, di buona qualità. Hanno una valore ovviamente materiale, ma anche un valore simbolico. È un gesto buono e fatto bene – ha concluso –. E quando il bene è fatto bene, è più bello sia per chi lo fa sia per chi lo riceve».

Matteo Cattaneo
TeleRadio Cremona Cittanova
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