Casalmaggiore, al museo Diotti inaugurata la mostra che celebra Tommaso Aroldi

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Una mostra in cui si illumina un territorio intero. Le chiese e le architetture civili dell’Oglio-Po da lui dipinte come “sale” di una grande galleria. Ma soprattutto i disegni inediti per scoprire la sua sconfinata curiosità. È forse questo il modo migliore di celebrare il talento poliedrico e inesauribile di Tommaso Aroldi, artista a tutto tondo e di punta del comprensorio casalasco a cavallo tra il IXX e il XX secolo, a cui è stata dedicata una prima personale inaugurata nella cornice del Museo Diotti di Casalmaggiore nel tardo pomeriggio di sabato 21 ottobre. Organizzata dall’ente museale insieme al Comune locale, con il contributo di Regione Lombardia, il patrocinio della Diocesi dei Cremona e la collaborazione del Comune di Guastalla, della Biblioteca Maldotti e della Pomì, la rassegna del pittore e architetto originario di Martignana di Po ha nel Diotti il punto di partenza del percorso creativo di Aroldi concentrato nell’arco di un trentennio. 

«Non è stato facile collocare una figura così ricca e variegata in questo luogo», ha esordito il curatore della mostra e del catalogo Valter Rosa durante la presentazione della raccolta d’arte. Alcuni ambienti del museo diretto dalla Roberta Ronda sono stati infatti riorganizzati in diverse sezioni, dagli esordi giovanili fino alle decorazioni d’interni, per offrire al pubblico «le numerose espressioni di questo artista prolifico e apprezzato anche a livello internazionale». Formatosi fra le Accademie di Parma e di Firenze dal 1885 al 1892 e attivo in un’area estesa della Bassa, comprendente Casalmaggiore e la provincia di Cremona, con importanti “sconfinamenti” nel Mantovano e nel Reggiano, Aroldi ha avuto una produzione intensissima praticamente in ogni campo. Dalla pittura da cavalletto dalle progettazioni architettoniche fino ai pendenti. Un’eredità così significativa, quella di Aroldi, «un “profeta in patria” in grado di disegnare l’aspetto e lo skyline della città», ha aggiunto il sindaco Filippo Bongiovanni. Considerevole è stata soprattutto la sua attività nell’edilizia urbanistica, come per il Palazzo Ducale e il Teatro Ruggeri di Guastalla, privata e dei luoghi di culto. In questo ultimo ambito fruttuosi e fecondi sono stati gli interventi pittorici o di restauro di Aroldi, sia di interi cicli decorativi come in S. Agata a Cremona, che di intera ri-progettazione, come la facciata della chiesa parrocchiale di Vicomoscano. 

Una rassegna dunque su larga scala, per la cui realizzazione sono state impiegate numerose forze e risorse, come ha ricordato l’assessore alla Cultura Marco Micolo, «grazie all’amministrazione comunale e all’impegno degli addetti ai lavori, in particolare allo studio e alla generosità del comitato artistico-scientifico e dei volontari di questa esposizione». Una rassegna resa possibile anche «grazie alla preziosa collaborazione dei discendenti», come ha ricordato Bongiovanni, e «ai proprietari delle abitazioni private», ha detto Rosa. In particolare, gli eredi hanno reso disponibili numerosissimi disegni – tra bozzetti, cartelloni e grafiche –, «del materiale mai visto prima e rivelatore sul talento e l’attività inedita di Aroldi perfino oltre i confini locali, oltre ad aprire nuove indagini sul profilo dell’artista» ha sottolineato Rosa. 

Un vero e proprio imprenditore dell’arte in grado di coinvolgere i più bravi artigiani della zona, oltre ai suoi più promettenti allievi della scuola di disegno “Bottoli” dove insegnò per quasi vent’anni, e lasciare un segno soprattutto nelle architetture civili e religiose. Si tratta di chiese, le cui aperture sono garantite solo a ridosso delle celebrazioni liturgiche, e di dimore private che – in quanto tali – sono visibili esclusivamente dall’esterno. All’interno del Museo Diotti è stato dunque installata una postazione con il quale integrare il percorso espositivo con la presentazione di materiali che per la loro natura risultano inamovibili. La mostra sarà visitabile fino al 31 dicembre 2023, con l’ingresso compreso nel biglietto d’accesso alle sale.

Jacopo Orlo
TeleRadio Cremona Cittanova
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