Caritas Cremonese, insediata la nuova Commissione

Èquipe di lavoro composta da figure competenti e con esperienza nel settore per monitorare e promuovere azioni caritative rispondenti alle esigenze imposte dal cambiamento dei tempi

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Una sfida che si rinnova, un compito ecclesiale importante, una lente sul territorio, per monitorare e promuovere le azioni caritative garantendo che rimangano rispondenti alle necessità imposte dal cambiamento dei tempi. Può essere riassunta così la finalità della nuova Commissione caritas diocesana, insediatasi ufficialmente l’8 giugno nell’incontro svolto presso il Palazzo vescovile di Cremona. La Commissione, realizzazione concreta dello statuto della Caritas diocesana pubblicato nel 2002, è stata rilanciata per volontà del Vescovo in una particolare occasione: quella del 50° anniversario di fondazione di Caritas Cremonese.

“La Caritas assume una prevalente funzione pedagogica: il suo aspetto spirituale non si misura con cifre e bilanci, ma con la capacità che essa ha di sensibilizzare la Chiesa locale e i singoli fedeli al senso e al dovere della carità in forme consone ai bisogni e ai tempi, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace” (Paolo VI)

Oltre al vescovo fanno parte della Commissione per il triennio 2022-2025: don Massimo Calvi (vicario generale), don Gianpaolo Maccagni (vicario per la Pastorale), don Antonio Mascaretti (economo diocesano), don Pierluigi Codazzi (direttore di Caritas Cremonese), Cristiano Beltrami (vicedirettore Caritas), Alessio Antonioli (operatore del centro d’ascolto), il commercialista Andrea Gamba, la presidente della S. Vincenzo de’ Paoli diocesana Eugenia Rozzi, il diacono Roberto Cavalli (impegnato in cambito caritativo nella Zona 1), Giusy Biaggi (operatrice del mondo delle cooperative sociali), suor Mariagrazia Girola (Suore Adoratrici) e il dottor Alberto Rigolli, medico con alle spalle numerose missioni di servizio professionale nei Paesi più svantaggiati.

«Si tratta di sacerdoti, consacrati e laici – spiega don Maccagni – con una particolare competenza, sensibilità ed esperienza nel settore della pastorale della carità. Nella scelta si è tenuto conto di molti fattori: innanzitutto la provenienza territoriale, per offrire una maggiore copertura, le diverse vocazioni, religiose e sociali, e la rappresentanza delle realtà del territorio, attraverso la presenza di alcuni rappresentanti di associazioni».

L’incontro dell’8 giugno è stato introdotto dal Vescovo che ha voluto chiarire che cosa significa far nascere una commissione, l’importanza che essa ricopre e, soprattutto, le finalità che intende perseguire.

La Commissione, realizzazione concreta dello statuto pubblicato nel 2002, ha come scopo “studiare, proporre oggetti formativi e operativi e individuare prospettive operative da tenere presenti in ordine all’educazione e alla testimonianza della carità”. Essa deve inoltre “valutare la possibilità e la validità pastorale delle iniziative che la Caritas intende promuovere, secondo le previsioni formulate all’inizio dell’anno”.

«La finalità principale della Commissione è quella di formare, ancora prima di organizzare – prosegue il vicario per la Pastorale –, conoscere le realtà promosse da Caritas e adattarle ai cambiamenti che negli ultimi tempi si sono proposti. Non bisogna solo confermare, ma anche aggiornare».

A caratterizzare la serata è stato poi l’intervento del direttore della Caritas Cremonese: don Codazzi ha illustrato la strada che la Caritas diocesana intende percorrere, sulla scia delle indicazioni offerte da Papa Francesco in occasione dell’incontro organizzato in Vaticano lo scorso anno per i cinquant’anni di Caritas Italiana. Tre vie, quelle consegnate dal Pontefice; tre priorità attorno alle quali rileggere e orientare l’agire: la via degli ultimi, la via del Vangelo e la via della creatività.

La serata è stata anche occasione per una panoramica rispetto alle strutture gestite della Caritas, sottolineando come essa si muova all’interno di tutto il territorio della diocesi con un’azione di vera e propria educazione della comunità cristiane alla carità.

Da statuto la Commissione, che opererà in stretta sinergia con il Consiglio di amministrazione della cooperativa Servizi per l’accoglienza, deve riunirsi almeno due volte all’anno. Ma a riprova che la sua istituzione non voglia rimanere una pura formalità, sono già tre gli incontri messi in agenda nel mese di giugno.

Matteo Cattaneo
TeleRadio Cremona Cittanova
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