Cancella “oramai” e scrivi “ancora”. L’intensa esperienza di ritiro del clero cremonese al Monastero Santa Croce

Il gruppo di sacerdoti e diaconi diocesani, alla presenza del vescovo Napolioni, è stato accompagnato dalle riflessioni di mons. Giancarlo Bregantini, vescovo emerito di Campobasso–Boiano

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Si è svolto dal 24 al 28 febbraio in Liguria, presso il Monastero Santa Croce dei Padri Carmelitani Scalzi, a Bocca di Magra (SP), il corso di esercizi spirituali proposto a sacerdoti e diaconi della Diocesi. Intensi giorni di silenzio e preghiera per i 39 partecipanti, condivisi in fraternità anche dal vescovo Antonio Napolioni e guidati da mons. Giancarlo Bregantini, vescovo emerito di Campobasso–Boiano.

Giorni di Grazia per ritrovare le radici della speranza, in una stagione ecclesiale densa di incertezze e carica di attese. Ma anche provvidenzialmente ricca di fiducia in Colui che rivela il senso del presente e sospinge la Chiesa a nuovi coraggiosi passi di novità.

L’accento profondamente pastorale e umano delle riflessioni di Bregantini, il suo vissuto e la mitezza sapiente della sua proposta hanno coinvolto cordialmente i partecipanti in un itinerario di ascolto della Parola, alla scoperta di volti famigliari nelle pagine della Scrittura: Abramo, Mosè, Elia, Davide, Barnaba e Paolo… Il loro percorso di fede, le loro fragilità e la fatica di accogliere la forza dirompente della speranza hanno illuminato le meditazioni che, personalmente, ciascuno dei presenti ha potuto gustare prolungando la riflessione nella distensione delle giornate.

Alla tentazione del triste ripiegamento nella rassegnazione – condizione da cui anche i pastori non sono esenti – ha risposto la Parola di Dio e la quotidiana celebrazione dell’Eucaristia: le promesse di Cristo e la sua chiamata a servire l’annuncio del Vangelo riscrivono il vocabolario dei giorni in cui viviamo. “Oramai…” è il lamento che spegne il sorriso e lo slancio profetico della Chiesa. “Ancora” è l’esclamazione che apre all’inatteso di Dio, anche nelle comunità cristiane, anche nel cuore dei credenti. E dei pastori.

La bella esperienza dei giorni condivisi ha reso ancor più attuale nel cuore dei partecipanti l’appello che Papa Francesco ha voluto indirizzare alla Chiesa indicendo l’Anno Giubilare: “La speranza non delude”. La speranza trasforma il presente, anticipa la gioia del compimento, dona intelligenza a chi scruta i “segni dei tempi”.

don Enrico Maggi

TeleRadio Cremona Cittanova
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