Belli dentro: iniziato il percorso che porterà 40 giovani a vivere un percorso di fede condiviso con i detenuti

Venerdì 2 novembre il primo incontro del progetto con la meditazione offerta dal vescovo Antonio Napolioni

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«Sono felicissimo di vedervi disponibili a continuare a fare Sinodo, cioè un cammino insieme, sempre più ecclesiale, sempre più missionario». Con queste parole il vescovo Antonio Napolioni ha saluto la quarantina di giovani che hanno aderito al progetto “Belli dentro” – proposto dalla Cappellania del carcere di Cremona in collaborazione con l’Ufficio diocesano di Pastorale giovanile e la Direzione della casa circondariale – e che vivranno un percorso di fede condiviso con i detenuti attraverso incontri mensili in carcere. Da qui appunto lo slogan “Belli dentro”.

Al centro i temi della fede e la scelta di linguaggi comuni per condividerli con chi sta pagando per un errore nel silenzio di un carcere, nell’attesa di una nuova possibilità.

Coinvolti giovani delle diverse parti della diocesi, impegnati nelle parrocchie così come in movimenti e realtà ecclesiali. Tante esperienze differenti che da sempre rendono ricca la Chiesa cremonese e che con questa ulteriore proposta giovanile intendono operare in piena sinergia in un cammino e un obiettivo comune.

«Sono felicissimo di imparare da voi questa fiducia, questa disponibilità, l’entusiasmo e, se necessario, anche il timore», ha detto ancora il Vescovo nell’incontro inaugurale del progetto che la sera di venerdì 2 novembre si è svolto a Cremona, presso la sede della Federazione Oratori Cremonesi.

Prima la possibilità di condividere insieme la cena, poi per tutti l’appuntamento in salone per dare avvio a questo nuovo progetto. Non sono mancate le presentazioni tra i presenti: non una semplice formalità, ma l’inizio di un percorso da condividere insieme. Radicati nel proprio impegno di fede. Per questo la prima serata che ha voluto essere di ascolto e meditazione della Parola, quale saldo fondamento su cui gettare le basi per il futuro servizio in carcere.

Proprio al Vescovo il compito di aiutare i ragazzi nella riflessione, a partire dal brano evangelico in cui Luca racconta l’inizio del ministero di Gesù (Lc 4,14-30).

La successiva condivisione fatta dai ragazzi prima a piccoli gruppi e poi tutti insieme è stata l’occasione proficua e arricchente per guardare prima di tutto in se stessi e insieme al compito di testimonianza loro affidato.

L’incontro, alla presenza anche del vicario per la Pastorale don Gianpaolo Maccagni, è stato introdotto dall’incaricato diocesano per la Pastorale giovanile don Paolo Arienti insieme ai cappellani del carcere don Roberta Musa e don Graziano Ghisolfi.

Saranno proprio loro a guidare il prossimo appuntamento formativo – in programma nel pomeriggio di sabato 10 novembre – con i laboratori di preparazione degli incontri che si svolgeranno dentro la casa circondariale. Partendo dalla conoscenza della realtà carceraria, si sceglieranno i temi da trattare e le modalità di condivisione.

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