Beata Vergine del Rosario, domenica 1° ottobre speciali occasioni di spiritualità nella chiesa di San Sigismondo

Insieme alle comunità claustrale domenicana si potrà vivere alle 11 la Messa che terminerà con la Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei; e alle 15 la preghiera del Rosario con la catechesi del domenicano padre Michele Lasi

image_pdfimage_print

La prima domenica di ottobre è per tradizione dedicata alla Beata Vergine Maria del Rosario. In questo contesto a Cremona, nella chiesa di San Sigismondo, la comunità claustrale domenicane promuove alcune iniziative di spiritualità dedicate a questa ricorrenza. La storia del Rosario, infatti, è intimamente legata ai Domenicani, l’Ordine dei Frati Predicatori. Due sono gli appuntamenti in programma domenica 1° ottobre nella chiesa di largo Bianca Maria Visconti.

Alle 11 l’Eucaristia sarà presieduta da padre Michele Lasi, domenicano del Convento di Bergamo, affiancato dal cappellano don Daniele Piazzi. Al termine della Messa sarà recitata la Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei: la prima domenica di ottobre e l’8 maggio, infatti, sono le due date in cui la Chiesa rivolge questa supplica alla Vergine del Rosario.

Un ulteriore occasione di spiritualità e riflessione sarà nel pomeriggio alle 15, quando ci sarà la preghiera del Rosario cui seguirà una catechesi dettata da padre Lasi. A questo momento sono invitati particolarmente i fedeli che, in gruppo o singolarmente, recitano quotidianamente il Rosario. All’uscita della chiesa sarà offerto a ciascuno un piccolo omaggio a ricordo di questa giornata mariana. L’orario dei Vespri rimane invariato anche il 1° ottobre: come in ogni domenica alle ore 17.

In questa domenica, dedicata a Maria Regina del Rosario, ci sarà anche un particolare ricordo per i due seminaristi, Valerio Lazzari e Giuseppe Valerio, che proprio la sera del 1° ottobre in Cattedrale saranno ordinati diaconi.

«I figli di san Domenico – ricordano le monache di san Sigismondo – sono per tradizione custodi e propagatori di questa devozione mariana. La più antica ed esplicita testimonianza l’abbiamo con il domenicano catalano Romeo di Levya († 1261) di cui la cronaca racconta: “non poteva saziarsi della dolcissima Salutazione angelica che recitava migliaia di volte… e si addormentò nel Signore stringendo tra le mani una cordicella annodata con la quale era solito contare mille Ave Maria ogni giorno”. Ma è solo nel 1470 che, grazie al fervente domenicano Alano de la Roche, il Rosario assume la forma che oggi conosciamo».

«La corona del Rosario – precisano ancora le Domenicane – è il compendio di tutto quanto il Vangelo e per questo si può definire come scuola di vita spirituale e itinerario di contemplazione. Nel Rosario ci facciamo accompagnare da Maria attraverso gli eventi più importanti con i quali il Verbo di Dio si è inserito misericordiosamente nella vicenda umana e ha operato la nostra redenzione, ci ha mostrato il volto amoroso del Padre, ci ha liberati dalla morte eterna e ci ha aperto le porte del Paradiso. Nella ripetizione litanica del “Rallegrati Maria” lodiamo incessantemente Cristo il cui nome si va via via scolpendo nell’anima dell’orante».

La comunità claustrale di Cremona, oltre che quotidianamente, recita il Rosario anche ogni domenica con i fedeli che frequentano la chiesa di S. Sigismondo: alle 17 si cantano i Vespri, cui segue la recita del Rosario con il canto e la processione della Salve Regina.

Il sito del Monastero domenicano di Cremona

TeleRadio Cremona Cittanova
Facebooktwittermail