Sono stati circa 300 i nomi delle vittime innocenti letti in piazza del Campidoglio, il 21 marzo 1996, durante la prima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera e Avviso Pubblico. Oggi, a trent’anni di distanza, l’elenco letto a Trapani conta 1.101 nomi. Nomi di bambini, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali, tutti uccisi per mano delle mafie solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere. Nomi scanditi uno per uno, che racchiudono storie, testimonianze, esempi, impegno, e che sono stati pronunciati da più voci sul palco.
Emozionati, sotto quel palco, tra i 50mila e alla presenza di oltre 500 familiari di vittime innocenti, provenienti da tutta Italia, c’era anche una delegazione del Coordinamento provinciale di Libera Cremona.
«Come volontaria di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” – spiega Francesca Bignelli – ho avuto l’opportunità di accompagnare un gruppo di ragazzi studenti del Torriani, giovani universitari e membri dell’Azione Cattolica, permettendo loro di vivere questa significativa esperienza. Un’occasione per discutere insieme di legalità, giustizia e del ruolo fondamentale che i giovani devono ricoprire nella lotta contro le mafie. Insieme, abbiamo riflettuto sull’importanza di non dimenticare, di portare avanti la memoria e di lottare per una società più giusta e libera, per tutti. Perché “Il primo compito che ci assegna la vita è di impegnare la nostra libertà per liberare chi libero ancora non è”».
Attraverso incontri, testimonianze e seminari tematici di approfondimento, si è discusso su quale deve essere la risposta educativa alla violenza giovanile, sulle azioni da intraprendere per una Europa di pace, sull’educazione alla legalità e sul recupero sociale dei beni confiscati.
I ragazzi hanno arricchito questa esperienza con la loro generosa partecipazione, rendendo queste giornate condivise con Libera una preziosa opportunità di conoscenza.
E come ci ha ricordato don Luigi Ciotti all’inizio del suo appassionato discorso: «Io non ringrazio nessuno, perché oggi abbiamo fatto solo il nostro dovere».
E l’impegno del gruppo cremonese non si ferma. Presto ci saranno nuove iniziative del Coordinamento provinciale di Libera Cremona in città e sul territorio diocesana. Libera compie 30 anni di impegno, speranza e cambiamento. E a breve un “21 marzo e poi…” con protagonisti proprio i giovani di questo viaggio.