Ad Acquanegra Cremonese l’ingresso di don Giuseppe Galbignani (AUDIO e FOTO)

Nuovo parroco delle comunità "Ss. Cosma e Damiano" in Acquanegra e "S. Alessandro martire" in Fengo

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Nella soleggiata mattina di domenica 4 ottobre si è celebrato l’ingresso di don Giuseppe Galbignani come nuovo parroco di Acquanegra Cremonese e Fengo con l’Eucarestia presieduta dal vescovo di Cremona nella chiesa parrocchiale dei Ss. Cosma e Damiano.

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Il nuovo parroco ha fatto il suo arrivo sul sagrato della chiesa parrocchiale di Acquanegra Cremonese accompagnato da mons. Napolioni, da don Marco Leggio e il compagno di Messa don Antonio Facchinetti, alla presenza dei familiari e diversi parrocchiani della comunità di Stagno Lombardo, che ha servito come parroco per sedici anni.

Ad accoglierlo, prima dell’ingresso in chiesa, il sindaco di Acquanegra, Oreste Bricchi, che gli ha rivolto il benvenuto a nome della comunità civile e dell’Amministrazione comunale, di cui ha assicurato la vicinanza e la collaborazione nella condivisione del servizio alla comunità.

Saluto del sindaco di Acquanegra Cremonese

Dopo l’ingresso, accompagnato dalla corale parrocchiale, la celebrazione eucaristica si è aperta con la lettura del decreto di nomina di don Giuseppe Galbignani a nuovo parroco delle parrocchie dei “Ss. Cosma e Damiano” in Acquanegra Cremonese e “S. Alessandro martire” in Fengo, dove succede a don Giovanni Nava, nominato assistente religioso presso l’Azienda Cremona Solidale.

È stata poi una rappresentante della parrocchia a dare voce alla comunità in un «caloroso benvenuto nel giorno in cui la Chiesa ricorda san Francesco d’Assisi, possa il santo proteggerla e aiutarla nella missione pastorale». Nel messaggio letto davanti all’assemblea è stata espressa la gratitudine al vescovo per la nomina e a don Giuseppe per aver accettato l’incarico: «sappiamo della sua attenzione alle persone, alla cultura e a tutto quello che è necessario alla comunità – ha detto rivolgendosi al nuovo parroco –. Ci auguriamo un cammino ricco e fecondo insieme».

Saluto del rappresentante della comunità parrocchiale

Il saluto si è accompagnato ad alcuni doni: una casula e un servizio da Messa affinché la missione di pastore possa accompagnare il nuovo cammino.

La solenne Eucaristia presieduta dal Vescovo è proseguita quindi con i riti propri dell’insediamento: l’aspersione dell’assemblea e l’incensazione della mensa eucaristica.

Dopo la liturgia della Parola, il Vescovo nell’omelia ha proposto una riflessione alle comunità in festa: «Diciamo subito che non esiste la comunità perfetta e non esiste il prete perfetto – ha esordito monsignor Napolioni – l’incontro vero tra uomini e donne sulla terra è l’incontro tra persone imperfette: se aspettiamo di essere perfetti ci facciamo del male, se invece accogliamo i limiti nostri anche la vigna che sembra più sterile porterà frutto».

E poi ancora: «in questo periodo ci sentiamo un po’ nel deserto, un luogo minaccioso ma anche dell’incontro intimo e del perdono. Ma chi ha l’ultima parola? Con tutto quello che è successo è necessario ripartire dal cuore».

L’invito che il vescovo ha rivolto a don Giuseppe e alla comunità – con un richiamo alla lettura del Vangelo proposta dalla liturgia domenicale – è che «tutti noi siamo un riflesso di Gesù, genitori e figli, laici e parroci e al nuovo parroco voglio dire che è necessario un atto di volontà: cantare non noi stessi ma il nostro rapporto con Gesù, lo sguardo che ha sul nostro popolo perché noi siamo solo portavoci, servi inutili».

Omelia del vescovo Napolioni

Prima della benedizione finale è stato poi lo stesso don Galbignani a prendere la parola per il saluto alle nuove comunità. «Oggi è un giorno diverso da tutti gli altri – ha detto il nuovo parroco – oggi la mia vita non cambia ma prosegue, e inizia una nuova tappa della mia vita sacerdotale: mi rendo conto che non c’è nulla di ciò che noi possiamo fare che aggiunga alla provvidente attività salvifica che viene da Dio, dalla quale non manca niente ma per la quale ci impegniamo». . E ha concluso: «Mi rivolgo a san Francesco in questo anno così travagliato. Gli chiedo di proteggerci e di sostenere chi porta nel cuore le stimmate della sofferenza».

Saluto del nuovo parroco

Al termine della celebrazione, dopo la benedizione finale del vescovo Antonio, sotto il sole della limpida mattinata don Giuseppe si è intrattenuto sul sagrato della chiesa parrocchiale con gli amici e i parrocchiani, prima del rinfresco organizzato dalla comunità parrocchiale.

 

Scheda biografica di don Giuseppe Galbignani

Don Giuseppe Galbignani, classe 1958, originario di San Martino in Beliseto, è stato ordinato sacerdote 18 giugno 1988. Dopo essere stato vicario a Vailate (1988-1995) e Bozzolo (1995-1997), è stato nominato parroco di Cignone e, contemporaneamente, ricoprendo l’incarico di segretario dell’Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici. Dal 2004 era parroco di Stagno Lombardo e dal 2017 amministratore parrocchiale di Brancere.

 

Messaggio del nuovo parroco sul bollettino parrocchiale 

Carissimi parrocchiani di Acquanegra e di Fengo.

Il cammino del mio sacerdozio ministeriale continua con voi. Nell’obbedienza alla volontà del Vescovo, ma soprattutto al servizio alla Chiesa per la quale ho scelto di seguire questa vocazione. Mi accingo ad essere al vostro fianco per un altro tratto della mia vita da prete. Cammineremo insieme, come cristiani, sulle tracce che il Vangelo imprime nel nostro cuore, e sulle parole a volte silenziose e misteriose che Dio pronuncia alla nostra anima e alla nostra volontà, e cercheremo di essere insieme discepoli di un Maestro che ha sempre qualcosa in più da insegnarci, rispetto a quanto possa passare attraverso le parole di noi suoi ministri e discepoli, così terreni e così umani.

Lascio la Parrocchia di Stagno Lombardo dopo 16 anni, e non posso nascondervi che mi costa, sia per il tessuto di rapporti umani che si crea con gli anni, sia per le gioie e i dolori condivisi con la comunità e con le persone, che hanno contribuito a far crescere e talora a mettere alla prova me stesso e la mia fede. Provvidenza e grazia che ci seguono e ci fanno sentire accuditi. Ora insieme continueremo a godere dei doni del Signore, ad ascoltare insieme la Parola del Padre e ad ascoltarci reciprocamente. Non voglio partire con grandi progetti o iniziative travolgenti, non vi prometto grandi imprese né sconvolgimenti della vita pastorale. Tanto più che stiamo ancora vivendo un periodo in cui il distanziamento e le regole da rispettare potrebbero condizionare la nostra libertà di azione. Quello che invece spero di mettere in pratica e ottenere da voi è imparare a conoscerci, a stimarci a vicenda, a mettere a frutto le doti e i carismi di ogni persona e di ogni età. Ci impegneremo, nel modo più naturale e spontaneo, a volerci bene. Mi propongo, piano piano, di sentirvi parte della mia vita, come io desidero essere parte della vostra, nel comune sguardo verso Chi dà un senso a tutto il nostro vivere.

La Grazia dei Sacramenti, innanzitutto dell’Eucaristia, che passa attraverso le povere mani del prete, sia la forza e la gioia di tutti noi. Il Signore Gesù ci guidi, Maria Santissima ci protegga.

don Giuseppe

Matteo Lodigiani
TeleRadio Cremona Cittanova
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