A Gussola l’ingresso di don Nespoli: «Tutto quello che ho ricevuto e ho imparato ci proietta verso il futuro»

Nel pomeriggio di domenica 29 settembre con la Messa presieduta dal vescovo Napolioni ha avuto luogo l'insediamento del nuovo parroco di Gussola e Torricella del Pizzo

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Grande entusiasmo e tante aspettative per le comunità di Gussola e Torricella del Pizzo. Così si possono riassumere i principali stati d’animo al termine della Messa d’insediamento di don Lorenzo Nespoli come nuovo parroco delle due parrocchie presieduta nel pomeriggio di domenica 28 settembre a Gussola dal vescovo Antonio Napolioni e concelebrata dal vicario della Zona pastorale 5, don Marco D’Agostino, e alcuni sacerdoti diocesani. Erano presenti le autorità civili e militari, gruppi e associazioni di volontariato e i parrocchiani delle comunità che don Nespoli ha servito negli anni di ministero.

La cura per la sinergia tra le due parrocchie, dai tratti differenti, e i giovani e la loro crescita, umana e spirituale, sono state le attenzioni più sentite rivolte al nuovo parroco. Il sindaco di Gussola, Stefano Belli Franzini, e il primo cittadino di Torricella del Pizzo, Alessandro Farina, sul sagrato della parrocchiale di Gussola hanno dato insieme il primo benvenuto a nome della società civile al nuovo arrivato.

Belli Franzini ha sottolineato la ricerca di un percorso condiviso tra Parrocchia e Comune, mentre Farina il ruolo cruciale dell’Oratorio per i giovani. «L’arrivo di un nuovo parroco rappresenta per una comunità come la nostra un passaggio delicato e profondo, che tocca non soltanto la dimensione spirituale, ma anche quella sociale, educativa e culturale – ha detto il sindaco gussolese –. È un paese vivo, con le sue complessità, ma anche tanti punti di forza, come un ricco tessuto di associazioni, famiglie impegnate e, soprattutto, un oratorio che può e deve essere un riferimento vero per i nostri ragazzi». Da qui l’auspicio del sindaco di Gussola a vivere non una «semplice» convivenza uno di fronte all’altro, come la piazza del paese può suggerire, «ma camminare insieme unendo forze e prospettive diverse per affrontare le sfide di oggi».

Farina, inoltre, ha aggiunto come «Torricella è un piccolo paese, ma grande per la ricchezza delle sue tradizioni, per la solidità dei suoi valori e per la forza delle relazioni umane che lo animano». E che la pluralità di famiglie che provengono da realtà diverse «oggi rappresenta una grande opportunità». Infine l’occhio di riguardo per i giovani, «creando le condizioni perché questi possano tornare, investire qui le loro energie e contribuire alla vita sociale e civile del paese», nel quale l’oratorio rappresenta il «cuore pulsante».

 

Il saluto dei sindaci di Gussola e Torricella del Pizzi

 

Dopo la lettura del decreto di nomina da parte del vicario zonale, a portare i saluti delle parrocchie a don Nespoli è stata Clotilde Pasini: «Siamo due comunità che si caratterizzano per la loro disponibilità e la loro apertura sul piano umano, e in entrambe le parrocchie molti volontari offrono il loro servizio per le varie necessità della Chiesa. Tuttavia dobbiamo riconoscere che sul piano religioso permane una certa indifferenza che si manifesta in una scarsa presenza alla Messa festiva, soprattutto da parte dei ragazzi che, una volta ricevuti i Sacramenti, spesso si dimenticano». I giovani e il senso di comunità, di nuovo, sono le sfide più importanti evidenziate dal consiglio pastorale. «Fare delle due parrocchie una sola vera comunità non è affatto facile, anche per le diversità che i due paesi presentano dal punto di vista storico-sociale. Possiamo dire però che, con buona volontà e mettendo in atto varie iniziative come quella del Grest, il cammino è tracciato». Ci sono altri problemi da affrontare, e allora «ci affidiamo a lei e alla sua sensibilità perché tutti insieme possiamo fare un cammino che sia veramente proficuo sia per la comunità sia per ognuno di noi».

 

Il saluto del rappresentante parrocchiale

 

Spesso dal parroco si attendono “miracoli” e sfide ardue. Eppure, come ha detto il vescovo Napolioni nell’omelia, «Gesù nel Vangelo mette in conto il fallimento della sua missione. Gesù ha messo in conto le chiese e gli oratori vuoti: non ci salva con gli oratori pieni o le chiese piene o le piazze piene. Perché poi queste ultime possono anche urlare in nome di Dio “crocifiggilo”, come l’hanno urlato a lui». Eppure il fallimento di Gesù «è la sua vera vittoria, perché Dio si è nascosto nell’ultimo posto e nessuno glielo può togliere». E quindi cosa fare se i ragazzi non vengono a Messa, se arrivano famiglie nuove da altri paesi e per tenere insieme due comunità? «Certo la fama che precede don Lorenzo può far dire “lui è veramente un prete e un uomo giusto”, ma non basta. Verrà il giorno in cui lui non ce la farà, soprattutto il giorno in cui riconosceremo che tutti siamo uomini e donne di Dio». E quindi, i problemi del quotidiano insieme a quelli di un mondo complesso e violento, si vincono «alla maniera di Gesù: andando avanti sulle sue orme e riconoscendo ogni briciola di bene», ha aggiunto il vescovo. E per quanto riguarda i giovani, «se i nostri ragazzi sono poveri di fede sta a noi arricchirli; se non vengono a Messa è perché noi evidentemente non la sappiamo raccontare e scaldare il loro cuore». Da qui la riflessione conclusiva: quale Vangelo si sta comunicando, «se non lo riceviamo ogni giorno con stupore?». E allora «ben venga la giornata di ingresso del nuovo parroco. Ora si parte per la missione fatta di cose semplici, di una fede quotidiana, di una testimonianza umile e gioiosa».

 

L’omelia del vescovo

 

Proprio su questo incarico, come aver «raccolto il testimone» di un’importante eredità di vita e di esperienze, don Nespoli ha voluto condividere le prime parole ai suoi nuovi parrocchiani e la sue visione dall’ambone. E con una modalità curiosa, simpatica, ma tutt’altro che banale. «Tutto quello che ho ricevuto e ho imparato ci proietta verso il futuro». E ha così tirato fuori da uno zaino, nell’ordine, una maglia dell’Atalanta, un piatto e una maglietta firmata di diversi colori. «La cosa che mi ha colpito di questa maglia nerazzurra che mi è stata regalata è la scritta “la maglia sudata sempre”. Ovvero conquistata con fatica. Quando una cosa te la sei sudata, allora fai di tutto per non perderla, e allora non dai nulla per scontato o facile». Poi il piatto regalato dagli amici alpini di Covo, che rappresenta «una realtà fragile che rischia di spezzarsi se non viene tenuta da mani che sanno sostenere e portare agli altri parole e fatti concreti ovunque». Infine la maglietta firmata dai ragazzi con un motto scout come scritta: “non esiste buono o cattivo tempo, esiste solo buono o cattivo equipaggiamento”: «Vale per tutto, non solo per la montagna. È Gesù che ci prepara ed aiuta a vivere ogni impresa». Ecco il testimone con il quale «iniziamo il nostro cammino».

 

Il saluto del nuovo parroco

 

Terminata la liturgia è seguito il momento delle firme dei testimoni appartenenti al consiglio pastorale (Marco Cappa per Gussola e Gabriele Marchetti per Torricella del Pizzo). Poi il momento conviviale e conclusivo della giornata nella sala dell’oratorio.

 

 

Biografia del nuovo parroco

Don Lorenzo Nespoli, classe 1969, originario della parrocchia di Cristo Re in Cremona, è stato ordinato sacerdote il 16 giugno 2001. È stato vicario parrocchiale a Soresina (2001-2003) e Calcio (2003-2011). Successivamente è stato parroco delle parrocchie di Cella Dati, Derovere e Pugnolo. Dal 2016 era parroco di Covo. Ora il vescovo l’ha scelto come nuovo parroco di Gussola e Torricella del Pizzo in sostituzione di don Roberto Rota.

Jacopo Orlo
TeleRadio Cremona Cittanova
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