A Casirate il presepe vivente con i volontari dell’oratorio

image_pdfimage_print

Una sessantina di figuranti ha rappresentato domenica pomeriggio (22 dicembre), in viale Massimo D’Azeglio (la strada che porta a Villa Blondel, sede del Comune), il presepe vivente, organizzato dai volontari dell’oratorio San Marco.

A partire dalle 16 i figuranti hanno ricreato varie situazioni con ambientazione fine ottocentesca: i contadini ed i pastori, le ricamatrici, il fabbro, i fiorai, la scuola con la maestra e gli scolaretti, le lanaie, i fabbricatori di cera, i cestai, l’arrotino, lo stagnaro, l’ombrellaio, la postazione del censimento e la casa del fattore. Nel giardino di Villa Blondel invece è stata riprodotta una piccola fattoria con un asinello e dei maialini. Per tutti i presenti, anche un paio di punti ristoro posizionati nella zona d’accesso alla via del municipio dove sono stati offerti vin brûlé, panettone e tè caldo.

In fondo a via D’Azeglio è stata riprodotta la natività, separata dal resto del presepe da uno spazio vuoto contornato da piccoli fuochi. Un’idea del curato don Gabriele Barbieri per dare ancor più significato alla scena: il fuoco come simbolo di luce e purificazione e che occorre attraversare per arrivare al cospetto del Salvatore. Com’è tipico del presepe vivente casiratese, la Sacra Famiglia è stata impersonata anche quest’anno da una famiglia vera, residente in paese: Giordano Saccenti ha vestito i panni di Giuseppe, sua moglie Marika Zanola quelli di Maria ed il loro figlioletto Riccardo, di sei mesi, quelli di Gesù Bambino.

Verso le 18 tutti i figuranti delle varie postazioni si sono diretti verso il luogo della natività, per rendere omaggio al Redentore. Poi, guidati dagli angeli (Giudit Mandelli, Anna Tadolti, Ilaria Bani ed Alessandra Casula), sono arrivati i re magi, (Riccardo Panzera, Dennis Bellosguardo e Lorenzo Casarotti) mentre il tenore Fabio Franzese ha cantato un brano natalizio in lingua francese. Una preghiera guidata da don Gabriele ha concluso il presepe.

L’impegno dei volontari dell’oratorio, al lavoro da fine settembre per prepararlo, è di proseguire la tradizione della Sacra Rappresentazione, una delle ultime rimaste in bassa bergamasca, rinnovandola di anno in anno.

Luca Maestri
TeleRadio Cremona Cittanova
Facebooktwittermail