La preghiera meditativa del Rosario ha accompagnato la riflessione della veglia celebrata nella serata di sabato 1° febbraio a Cremona, presso la chiesa parrocchiale del Maristella, in occasione della 47ª Giornata nazionale per la Vita.
La preghiera, animata dal coro della parrocchia e presieduta dal vicario generale, mons. Massimo Calvi, è stata guidata da alcuni passi del Messaggio dei vescovi per questa Giornata, intitolata “Trasmettere la vita, speranza per il mondo”, e che si è mossa a partire della riflessione biblica di Sapienza 11, 26, richiamando l’importanza della vita e della speranza per le nuove generazioni. Il focus sui bambini vittime delle guerre, delle migrazioni e della fame, condizioni che provocano sempre più sfiducia nelle giovani generazioni, aumentando la denatalità.
Ma il desiderio di trasmettere la vita rimane misteriosamente presente nel cuore degli uomini e delle donne di oggi. Una genitorialità non limitata alla procreazione, che rende capaci di prendersi cura degli altri accogliendo i piccoli rifiutati, gli orfani e i migranti non accompagnati. La difesa della vita nascente deve poter offrire alternative all’aborto, anche con un riscatto sociale ed economico delle donne.
Questa Giornata, istituita nel 1978 dai vescovi italiani, riafferma ogni anno in tutte le diocesi italiane la tutela della vita in ogni sua forma; ancor più quest’anno, nel contesto del Giubileo, con il quale condivide un inno fortissimo alla “speranza [che] non delude” (Rm 5,5), richiamo che caratterizza la Bolla di indizione del Giubileo 2025 Spes non confundit.
Ad arricchire la riflessione l’intervento di Barbara e Silvia, che con le loro testimonianze hanno voluto concretizzare la speranza che può nascere da alcuni incontri. In particolare quello con una madre di quattro figli ormai grandi e ormai con un lavoro, tornata al Cav grata dell’aiuto ricevuto quando i figli erano piccoli e per aver potuto avere un prezioso aiuto per sfamare i neonati con il latte donato, viste le difficoltà economiche e i precedenti tentativi di risolvere il problema rubando al supermercato. Dopo molti anni, questo ricordo di gratitudine ha portato la donna a tornare al Cav per aiutare a sua volta altre mamme in difficoltà. Sempre fondamentale per il funzionamento e il supporto che viene fornito al Cav rimane l’aiuto dei cremonesi con le loro donazioni, che sempre arrivano.
Ascolta le due testimonianze











