«Voi siete davvero le luci del mondo»: il Vescovo alla marcia per la pace degli oratori cittadini (e non solo)

Tre fiaccolate, nella sera di lunedì 3 aprile, partite dalle chiese di S. Abbondio, S. Agata e S. Pietro al Po e arrivate davanti alla Cattedrale per la preghiera con il vescovo

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«Gesù disse: “voi siete la luce del mondo!” Le piccole luci sono potenti, se rifugiamo una tentazione e se accettiamo una missione. Da adesso, ragazzi, decidiamo e scegliamo di vivere così. Costi quello che costi. Ber il bene di tutti. Perché il bene è vero solo quando è di tutti»». Con queste parole il vescovo Antonio Napolioni ha chiuso sul portone della Cattedrale di Cremona la fiaccolata per la pace che si è svolta in città nella serata di lunedì 3 aprile.

Preghiera recitata al culmine di una serata fredda e bagnata dalla pioggia, ma riscaldata dalle tre fiaccolate che, partite dalle chiese cittadine di Sant’Abbondio, Sant’Agata e San Pietro al Po, si sono unite proprio dinnanzi alla Cattedrale.

La serata, promossa dagli Oratori della città, ha visto una partecipazione numerosa, anche con la presenza di fedeli e gruppi proveniente da altre parrocchie e zone della diocesi.

Prima della partenza, il ritrovo nelle tre chiese cremonesi, in cui è stata distribuita ai fedeli la luce da portare nelle strade di Cremona. Un contenitore di vetro per ciascuno dei presenti, custodito e protetto dal temporale per far arrivare la fiamma viva a destinazione.

«La tentazione è quella di dividere il mondo in due – ha detto Napolioni ai partecipanti giunti davanti alla Cattedrale –: gli amici e i nemici. Ma tutti siamo luce del mondo: ogni bambino che nasce è un riflesso di Colui che è la luce del mondo. Il mondo non può essere spartito tra figli della luce e figli delle tenebre».

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Uno sguardo, quello suggerito dalle parole di monsignor Napolioni, che invita a tenere viva la fiamma della speranza anche oltre le ombre della storia e del tempo presente. Per questo il vescovo, nel suo intervento pronunciato di fronte agli ombrelli aperti dei tanti presenti, si è rivolto anche a quanti – politici e amministratori – hanno la responsabilità delle decisioni. Ma anche pensando a coloro che si arroga il diritto di essere nella luce e demonizza l’avversario. Allora – ha proseguito – bisogna mettersi dalla parte dei perdenti, di coloro che soffrono, come ha fatto Cristo. «Perché così Gesù bussa anche al cuore di chi è violento».

Ma la vita è speranza, soprattutto nei giovani cristiani, che «dicono no a questa tentazione – ha concluso il Vescovo –. Noi vogliamo che questa luce vada incontro allo stoppino dalla fiamma smorta, che va riattizzato, perché nella coscienza di ciascuno ci sia il no alla guerra, il no alla violenza, il no a tutto ciò che ferisce la dignità di ogni uomo e di ogni donna. Questa è la missione, diffondere la luce». «Perché il bene è vero quando è di tutti».

Prima della benedizione è stata quindi recitata la preghiera scritta dal vescovo di Napoli Mimmo Battaglia, ripresa anche da Papa Francesco all’udienza generale del 16 marzo. «Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi! Signore Gesù, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, abbi pietà di noi! Signore Gesù, mandato ventenne al fronte, abbi pietà di noi!». Tante piccole fiammelle capace di illuminare la notte.

Matteo Cattaneo
TeleRadio Cremona Cittanova
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