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Il pozzo di Giacobbe, famiglia e vocazione vanno d’accordo.

Si potrebbe effettivamente adottare questo slogan se si volesse trarre un sommario bilancio dell’esperienza di questi primi tre mesi su quattro (da dicembre a febbraio) del progetto vocazionale messo in atto dalla pastorale giovanile diocesana insieme al Centro Diocesano Vocazioni.

I 6 ragazzi che hanno partecipato (l’ultima settimana dell’edizione di quest’anno si terrà a marzo) alla prima edizione, tutta cremonese, del “Pozzo di Giacobbe”, hanno espresso soddisfazione unanime in merito alla riuscita del percorso e qualcuno ha addirittura avanzato la richiesta di una prosecuzione in una sorta di “edizione estiva”.

Si è trattato, in sostanza, di una serie di 4 settimane residenziali, una al mese da dicembre a marzo (si sarebbe dovuti partire da novembre, ma gli impegni scolastici e familiari di alcuni degli aderenti hanno consigliato uno slittamento), in cui 6 studenti delle superiori di Cremona, dopo le ore scolastiche, hanno trascorso i restanti momenti della giornata presso la casa parrocchiale del Migliaro. Lì, guidati da don Davide del CDV, i coniugi Beppe e Sonia Galli della parrocchia del Boschetto e suor Chiara delle suore Adoratrici e suor Petra dell’ordine Carmelitano, hanno avuto modo di fare normalmente i compiti, condividere ritmi casalinghi con persone diverse dalla famiglia di origine e, soprattutto, confrontarsi sulla fede, meditare sul Vangelo, partecipare alla S. Messa, ascoltare testimoni chiamati dall’esterno in merito a tematiche vocazionali, condividere momenti di svago e amicizia.

In tutta onestà, si può dire che l’alchimia positiva è scattata. Grazie anche alla visione progettuale di don Paolo Arienti della Pastorale Giovanile Diocesana, all’ospitalità ed al prezioso supporto logistico ed organizzativo di don Maurizio Ghilardi della parrocchia ospitante e Ufficio Missionario, alla collaborazione di don Francesco Cortellini del Seminario e alla vicinanza della coppia di coniugi Romani di Vescovato (pronti ad entrare in campo per un’edizione successiva), si è davvero raggiunto il risultato, innanzitutto, di una bellissima collaborazione all’interno dell’équipe adulta, che si è immediatamente riflessa in un clima di familiarità e amicizia che ha da subito contagiato i ragazzi, diventati un gruppo compatto fin dalla prima sera.

L’idea sarebbe di estendere e continuare l’esperienza anche nel prossimo anno pastorale, certamente a Cremona e, auspicabilmente, anche in altri poli della diocesi. Il canale preferito, per ottenere tutto ciò, è sempre la collaborazione con sacerdoti, religiose, catechisti ed educatori, cioè coloro che sono meglio attrezzati per individuare ragazzi e  ragazze che possano recepire una proposta bella, ma intensa, che è alla portata di molti, ma non di tutti.

Insieme a un grazie rivolto a coloro che stanno rendendo possibile tutto ciò, a nome dell’intera équipe del Pozzo di Giacobbe mi sento di ringraziare in anticipo anche tutti gli amici che ci aiuteranno a far crescere ulteriormente questo progetto.

Don Davide Schiavon del Centro Diocesano Vocazioni

Secondo incontro del Vescovo con i giovani, grande affluenza alla “Beata Vergine” a Cremona

Decisamente entusiastica è stata la risposta del mondo giovanile cremonese delle zone pastorali 6,7 ed 8 che, la sera di venerdì 21 aprile, ha risposto all’appello del Vescovo e del centro Diocesano Vocazioni per una serata a stampo, appunto, vocazionale presso la parrocchia “Beata Vergine di Caravaggio” in Cremona.

Circa 250 – 300 giovani hanno popolato la chiesa parrocchiale, dopo una cena a buffet nel salone dell’oratorio, per raccogliere spunti che li hanno poi portati a ragionare sulla propria vita e sul senso che essa porta con sé. Il tutto, partendo dal messaggio del papa alla GMG (“Scendete dal divano”), un filmato dello scrittore Alessandro D’Avenia sul tema del trovare se stessi ed il brano di Vangelo della casa costruita sulla roccia.

Il Vescovo Antonio è partito proprio da questa pagina evangelica per fornire punti importanti alla riflessione dei giovani, che si sono poi suddivisi in gruppetti per ragionare meglio sulle seguenti suggestioni:

  • Secondo te, perché le persone al giorno d’oggi, e i giovani in particolare, sono così confuse?
  • Il Vangelo che abbiamo ascoltato ci dice di «costruire» la nostra vita sulla roccia.
  • Quali sono le cose da costruire individualmente?
  • Quali quelle che possiamo edificare insieme?
  • Quale parte fa Dio e quale spetta a noi in questa opera di «costruzione»?

Ancora più coinvolgente è stata però la parte finale, con le risonanze di chi si è sentito di proporre a tutti il risultato delle riflessioni del proprio gruppo. Gli interventi, decisamente profondi, hanno evidenziato una ricerca seria, che costituisce la base essenziale per una vita ben spesa. Il Vescovo ha fornito importanti chiavi di lettura per trovare risposte alle domande dei ragazzi.

Il sinodo giovani, che è stato poi introdotto nelle sue linee essenziali da don Paolo Arienti, può contare su una base d’inizio davvero solida, a giudicare dall’esito qualitativo e quantitativo sia dell’incontro odierno, sia di quello, che lo ha preceduto, a Casalmaggiore. Nelle parole dei ragazzi si è davvero percepita una grande voglia di verità, per squarciare un po’ di quella confusione che, pure, appare come dato di partenza dominante nell’orizzonte di molti.

I prossimi appuntamenti saranno a Mozzanica, per le zone 1 e 2, la sera di venerdì 28, e, per concludere, a Soresina il venerdì 4 novembre per le zone pastorali 3,4 e 5. Senza dimenticare la ripresa finale, a Cremona il 21 aprile, e la proposta di Taizé, a livello diocesano, dal 6 al 13 agosto.

Sono tutti tasselli di un puzzle per contribuire a delineare una strada, che appaia sempre meno nebulosa e incerta e assuma sempre più i connotati di ciò che dovrebbe diventare per ognuno, una vera vocazione a cui rispondere con cognizione di causa.

Venerdì a Casalmaggiore il primo incontro vocazionale per i giovani. Sospese le adorazioni mensili in San Girolamo

Avrà luogo presso l’oratorio di Casalmaggiore per le zone 9,10 e 11, la sera di venerdì 7 ottobre, il primo dei quattro incontri nelle macro – zone della diocesi che sarà un’occasione preziosa per il dialogo tra il Vescovo ed i ragazzi dai 16 ai 30 anni. Si parlerà soprattutto di vocazione e del trovare il proprio scopo nella vita, ma si affronteranno anche temi più ampi, tra i quali il dialogo in senso lato anche attraverso lo strumento del sinodo giovani.

L’inizio è previsto per le 19,45, con una cena a buffet (ogni oratorio porta qualcosa da condividere, tramezzini, torte salate, qualche dolce ecc.), mentre alle 21 inizierà la parte formativa vera e propria, che terminerà verso le 22,15.

Gli appuntamenti successivi, con le stesse modalità, saranno venerdì 21 presso la parrocchia della Beata Vergine a Cremona per le zone 6,7 e 8, venerdì 28 a Mozzanica per le zone 1 e 2, e venerdì 4 novembre a Soresina per le zone 3,4 e 5.

Da segnalare che queste proposte sostituiscono le adorazioni mensili nella chiesa di S. Girolamo, a Cremona, che dunque quest’anno non si terranno, lasciando il posto nei prossimi mesi ad adorazioni itineranti, che saranno successivamente presentate.

Le altre proposte e gli ultimi aggiornamenti sulla pastorale vocazionale sono illustrate nei siti del cdv: www.vocazionicremona.it e www.diocesidicremona.it/vocazioni