Vigili del Fuoco in festa con il Vescovo per santa Barbara

In occasione della festa patronale del Corpo, il 4 dicembre monsignor Napolioni ha presieduto l'Eucaristia nella caserma di via Nazario Sauro

image_pdfimage_print

Un’occasione di preghiera e riflessione e, insieme, per esprimere la riconoscenza ai vigili del fuoco per il loro coraggio e impegno civile e sociale. Questo lo spirito con cui, nella mattinata di mercoledì 4 dicembre, presso il comando provinciale di via Nazario Sauro, a Cremona, è stata celebrata la festa patronale del Corpo. Presenti le autorità civili e militari del territorio, con il prefetto Vito Danilo Gagliardi e il comandante provinciale Filippo Fiorello, insieme anche al vescovo Antonio Napolioni che, dopo l’omaggio ai caduti sul piazzale antistante la caserma, ha presieduto l’Eucaristia nella palestra della caserma.

L’attenzione del Vescovo è andato proprio ai pompieri, capaci di «mettere al centro il rischio» e quindi «porre gli altri davanti a se stessi». Persone capaci di provare compassione, intesa come «partecipazione emotiva, viscerale, spirituale, intensa alle sofferenze degli altri, mantenendo la padronanza di sé e il controllo della situazione», per «amare, servire e salvare gli altri». Persone che si dedicano – anima e corpo – a «salvare persone dentro una casa, dentro un corpo, dentro un territorio».

Proprio le recenti calamità naturali e disgrazie richiamano inevitabilmente alla fragilità e caducità della vita umana, quindi al tema della salvezza. I pompieri, in tanti casi disperati, possono portare una salvezza “fisica”, motivo dell’apprezzamento e della stima nei loro confronti; eppure, così determinati ed appassionati, i pompieri insegnano molto di più. Permettono, infatti, di riflettere sulla vita di tutti i giorni e sul donarsi agli altri, provare compassione ed empatia al punto di rischiare tutto per il prossimo.

Allora, ha incalzato monsignor Napolioni nell’invocazione finale, «facci vigili su noi stessi, su che cosa provano il nostro cuore, i nostri pensieri e le nostre scelte; facci scoprire se abbiamo un fuoco di passione per la vita che arde oppure se siamo diventati pompieri di noi stessi».

Un invito a rinunciare all’individualismo, a ri-scoprire l’essenza del vivere per l’altro rischiando tutto per salvarlo, sia nel corpo, sia nell’anima. Poiché questo “fuoco di passione” è l’unico che bisogna lasciar divampare, motore del desiderio di salvare gli altri, nella convinzione e consapevolezza di essere stati “salvati dall’amore del Signore”.

Terminata la Messa – concelebrata dal vicario zonale e parroco di San Bernardo don Pietro Samarini, dal collaboratore don Ottorino Baronio, dal direttore della Caritas don Pierluigi Codazzi e dal cerimoniere vescovile don Flavio Meani – la preghiera dei vigili del fuoco e la lettura del saluto del presidente della Repubblica, cui ha fatto seguito la consegna delle onorificenze con la consegna della Croce di anzianità ai vigili del fuoco Raffaele D’Alessio, Nicola Feroldi (vigile volontario), Giuseppe Mannino, Antonella Parascandolo e Diego Pellegri. È stato poi consegnato il commiato al personale a riposo, a Daniela Barilli, Argento Dolfini, Ivano Galli, Franco Galli e Antonietta Guacci.

La giornata è stata come sempre l’occasione anche per fare il punto dell’attività, snocciolando i dati dei 3.200 interventi di soccorso svolti nell’ultimo anno in provincia.

Photogallery

Andrea Bergonzi
TeleRadio Cremona Cittanova
Facebooktwittermail