Veglia per la pace a Bozzolo con la testimonianza del prof. Quattrucci della Comunità di S. Egidio

Filo conduttore il messaggio di Papa Francesco per la Giornata del 1° gennaio 2018 e alcuni stralci del "Tu non uccidere" di Mazzolari

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Nella chiesa parrocchiale di Bozzolo, gremita di fedeli, sabato 30 dicembre si è svolta la tradizionale veglia per la pace, di particolare rilievo quest’anno essendo celebrata per la prima volta nella chiesa che conserva le spoglie di don Primo Mazzolari, sacerdote cremonese di cui è in corso il processo di beatificazione ed è autore del testo profetico “Tu non uccidere”, al quale si è ispirata anche la testimonianza del prof. Alberto Quattrucci.

In un clima di profondo raccoglimento, la veglia, presieduta dal parroco di Bozzolo, don Luigi Pisani, e guidata da don Ernesto Marciò, ha proposto alla riflessione alcuni significativi brani del messaggio di Papa Francesco per la 51esima Giornata mondiale della Pace, dal titolo “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”, seguiti da citazioni del “Tu non uccidere” di don Primo Mazzolari e dal celebre passo del Vangelo di Matteo 25,31-40.

Il libretto della Veglia

Alternata alla lettura e ai canti eseguiti dalle corali della Zona pastorale 5, la preghiera comunitaria, impreziosita da testi di Raoul Follereau e madre Teresa di Calcutta, capaci di vedere il volto di Cristo nei più poveri ed emarginati, dedicandovi tutta la loro vita.

Infine la testimonianza personale del prof. Alberto Quattrucci, segretario generale di “Uomini e Religioni”, il dipartimento internazionale della Comunità di Sant’Egidio che si occupa del dialogo tra le religioni e tra le culture in oltre 60 Paesi dei diversi continenti, sviluppando una capacità specifica di intervento nel campo del dialogo interreligioso e interculturale, sia nella promozione e nell’organizzazione annuale – dal 1986 ad oggi – dei cosiddetti Incontri mondiali per la Pace nello “spirito di Assisi”, sia in una serie di interventi specifici nel campo dei diritti umani e delle mediazioni per la pace.

Una riflessione mossa a partire dalla sua esperienza personale: impegnato da anni in opere di pace a 360°. Non soltanto nel sostegno alle popolazioni più povere delle periferie umane e sociali di Roma e, successivamente, in quelle del mondo intero – particolarmente in Oriente –: a partire dagli anni ‘90, dal caso mozambicano in poi, anche nella composizione pacifica di conflitti armati. Negli ultimi anni, come inviato speciale della stessa Comunità, è stato e continua ad essere impegnato nei negoziati di pace per Mindanao (sud Filippine) e, più di recente, nella crisi dei Rohingya, vittime di una atroce pulizia etnica in Myanmar e rifugiati oggi, per la maggior parte, nel Bangladesh: tragedia trascurata dai media europei e balzata alla ribalta solo di recente, in occasione della visita del Papa).

Quattrucci ha sottolineato che, per attuare veramente la pace, è essenziale prima di tutto cambiare i cuori delle persone coinvolte, per poter poi cambiare le strutture in cui agiscono, evitando in tal modo drammatici circoli viziosi: questo è lo stile dello stesso Papa Francesco che, cercando l’incontro con le autorità del Myanmar, le ha incluse nel loro processo di conversione, recuperando la loro umanità.

Al termine della celebrazione, don Luigi Pisani ha letto il messaggio di amicizia e condivisione dell’iniziativa, giunto dall’arcivescovo di Bologna, mons. Matteo Zuppi, dispiaciuto di non poter partecipare anche quest’anno alla Veglia, trattenuto a Bologna da impegni pastorali.

Messaggio dell’arcivescovo Zuppi

Quanti volessero contribuire al soccorso delle popolazioni Rohingya possono sostenere il progetto con una donazione con bonifico bancario
a Comunità di S. Egidio – ACAP Onlus – Piazza Sant’Egidio 3/A – 00153 ROMA
IBAN: IT 67 D 07601 032 000 000 00807040
presso Banco Posta – codice BIC-SWIFT: BPPIITRRXXX
Causale: Emergenza Rohingya

 

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