Un condominio per “abitare” il futuro

Presentato a Soresina il progetto “Condomin-io Collabor-azione”, già attuato al Fernanda e replicabile in qualsiasi altro contesto condominiale

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Curiosità e interesse per la serata dedicata al progetto “Condomin-io Collabor-azione”, tenutasi la sera di lunedì 23 ottobre presso la Sala del Podestà di Soresina. Organizzata dall’associazione “Abbracciaperte”, l’iniziativa è stata un’occasione che ha riunito tante associazioni che hanno a cuore le dinamiche di un mondo che cambia e che si apre all’incontro, ma in un contesto che spesso è di scontro tra culture diverse.

Chiara Feraboli Fiameni, referente per l’associazione “Abbracciaperte”, ha condotto la serata, caratterizzata dagli interventi della pedagogista Laura Sivalli, soresinese e autrice del progetto sperimentato all’interno del Condominio Fernanda in cui vive, del pedagogista Johnny Dotti e della sociologa Chiara Nogarotti, autori del libro Generare luoghi di vita.

«Bisogna comprendere che dietro le finestre di uno dei palazzi più grandi di Soresina ci sono prima di tutto persone», ha sottolineato la Sivalli, sottolineando che la fatica maggiore sia quella di rompere i pregiudizi. Sono, infatti, tante le culture e le lingue al Fernanda, tanto da portare alla realizzazione di un regolamento tradotto in immagini con la collaborazione di alcuni inquilini che si sono sentiti per davvero a “casa”. Termine, quest’ultimo, importante per il pedagogista Johnny Dotti che durante la serata ha espresso l’importanza di ritrovare il vero senso dell’abitare. Non un rinchiudersi, ma un aprirsi all’altro, un po’ come le vecchie corti delle cascine dove si era di supporto l’uno con l’altro.

«Forse è arrivato il momento di iniziare a pensare, agire e immaginare che abitare viene prima di costruire – ha sottolineato Dotti a margine della conferenza –. In un tempo in cui siamo tutti isolati, in cui la popolazione anziana cresce così rapidamente, in cui non si fanno più figli, forse bisogna tornare a immaginare forme di relazione che ci vedono vicini, corresponsabili, un po’ più compassionevoli. Abitanti, quindi, della Terra, non soltanto esseri che stanno dentro delle costruzioni».

Chiara Nogarotto ha dunque fornito alcuni dati riguardanti la situazione attuale e che descrivono un panorama tanto triste quanto allarmante: sempre più persone vivono sole. C’è bisogno, quindi, di riscoprirsi creatori di comunità che fanno rete e intessono rapporti nuovi e veri.

L’assessore Alessandro Zanisi, in rappresentanza del Comune di Soresina, ha concluso gli interventi sottolineando come tutto questo lavoro di collaborazione possa essere capofila per condomini del Comune e per chiunque voglia interessarsi al progetto. Citando don Milani e il suo “I Care”, l’idea di “cura dell’altro” e di prossimità è il punto di partenza e non di arrivo di questo lavoro di cui si sentirà ancora parlare.

Hanno contribuito alla realizzazione del progetto: Azienda sociale cremonese, il comitato Soresina Solidale, il Centro culturale “Al Manar” di Soresina, la parrocchia di San Siro Vescovo di Soresina, il Gruppo Laudato sì’ della Diocesi di Cremona e il Comune di Soresina. Presenti in sala anche i rappresentanti delle autorità del territorio, nella persona del maresciallo Andrea Guarino dell’Arma dei Carabinieri e del comandante della polizia locale Giovanni Tirelli.

TeleRadio Cremona Cittanova
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