È in distribuzione in questi giorni che precedono il Natale il nuovo numero del trimestrale Il Mosaico. In tutta la diocesi il periodico di approfondimento pastorale è diffuso in abbinata ai bollettini parrocchiali, strumenti preziosi di comunicazione locale sempre presenti nella quasi totalità delle parrocchie, in quella sinergia tra informazione di prossimità e occasione di approfondimento resa possibile dalla sensibilità dei parroci e dall’impegno di tanti volontari della “Buona stampa” che dedicano il proprio tempo per portare la voce della comunità cristiana in tutte le case del quartiere o del proprio paese.
E proprio i volontari sono protagonisti di un numero natalizio realizzato dalla redazione di TeleRadio Cremona Cittanova con la consulenza pastorale della Caritas diocesana. Il tema di copertina, infatti, è quello della carità che non si copre gli occhi di fronte alle povertà – vicine o lontane – che la nostra società spesso genera.
«La povertà – si legge nel breve abstract che apre l’edizione del Natale 2024 – è descritta da numeri in aumento e aree di fragilità sempre più vaste, apre ferite profonde e genera oscure solitudini. Tanti, ogni giorno, raccolgono la sfida con generosità. Ma a volte sembra non bastare: serve nuovo slancio, sentirsi responsabili, unire le forze, continuare a “fare per…” imparando sempre meglio a “stare con…”».
Una finestra aperta dunque sulle fragilità che chiamano tutti, e i cristiani in particolare, ad aprire le porte e a tendere una mano.
Una finestra che si apre sul dramma dei senza tetto di cui racconta L’Osservatore di Strada, progetto di comunicazione sociale nato in seno al quotidiano della Santa Sede e raccontato sulle pagine de Il Mosaico dal suo curatore, Piero Didomenicantonio; una finestra sulla grave emergenza delle carceri italiane su cui pone l’attenzione la puntuale analisi di Fulvio Fulvi, nella rubrica curata dalla redazione di Avvenire. Non mancano però storie del territorio, come quella di Diane, giovane mamma di Cassano d’Adda che ha trovato in un gruppo di volontari un aiuto concreto e una nuova strada per il futuro suo e della sua famiglia.
Storie di sofferenza e riscatto, di emarginazione e di relazione, volti e nomi reali che attendono di essere incontrati e che scuotono la quotidianità delle nostre case e delle nostre comunità in questi giorni di preparazione al Natale e al Giubileo che – per usare le parole del vescovo Napolioni – si spinge ad «aprire le porte» per metterci in cammino «come pellegrini di speranza».