“Ti amo da morire”: lo spettacolo teatrale contro la violenza sulle donne all’oratorio di Pandino e a Castelverde

Lo spettacolo realizzato dalla Compagnia dei piccoli in scena venerdì 29 novembre alle ore 10 ed alle ore 21 presso l’oratorio di Pandino e sabato 30 novembre alle ore 21.15 presso il teatro comunale di Castelverde.

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“Ti amo da morire” è una promessa, un giuramento, una minaccia che diviene, provocatoriamente, il titolo dello spettacolo realizzato dalla Compagnia dei Piccoli, di e con Alessia Bianchi, Mattia Cabrini e Daniele Carrara, per celebrare e ricordare la giornata mondiale contro la violenza sulle donne (lo scorso 25 novembre).

Il tema viene affrontato con uno sguardo diverso ed innovativo, incentrato sulla percezione e sull’inconscio del protagonista, colui che genera violenza: un uomo innamorato di una donna ma che non la sa amare.

«In scena – spiega Mattia Cabrini – ci sono un lui e una lei come tanti, che, senza una sola storia precisa, provano a scivolare da una scena all’altra, tenendo insieme tante storie, quelle che sentiamo alla TV, quelle che raccontiamo a noi stessi e quelle che vorremmo vivere».

Storie di amori non corrisposti, di violenza, di incomprensioni. Storie che vedono come protagoniste le persone più insospettabili, capaci di travolgere e lasciare senza parole. Storie vere raccolte dall’Asl, da consultori e dal Centro di ascolto uomini maltrattanti di Cremona, l’unico centro in Lombardia che si occupa di aiutare e supportare diversi uomini inseriti in appositi percorsi di ri-educazione all’affettività e alla sessualità.

Lo spettacolo andrà in scena con un doppio appuntamento venerdì 29 novembre alle ore 10 ed alle ore 21 presso l’oratorio di Pandino e sabato 30 novembre alle ore 21.15 presso il teatro comunale di Castelverde.

Un’occasione preziosa per fare i conti con un tema molto attuale, spinoso e inquietante, per affrontare limiti e fragilità di un sistema ancora impreparato a gestire una palese emergenza sociale e culturale e per sensibilizzare il pubblico e l’intera cittadinanza circa il valore dell’uguaglianza sostanziale oltre qualsiasi barriera, perché “non è normale che sia normale”.

Andrea Bergonzi
TeleRadio Cremona Cittanova
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