Sulle orme del Dio che “si spreca”, il messaggio del vescovo per la Quaresima di Carità (TESTO E VIDEO)

Il Vescovo Antonio invita la diocesi a prepararsi alla Pasqua anche attraverso il segno concreto di solidarietà I fondi raccolti saranno destinati all'associazione "No Spreco"

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Come ogni anno il vescovo propone alle comunità di tutta la diocesi di partecipare alla Quaresima di Carità, una raccolta fondi da destinare ad un’opera di solidarietà sul territorio. Quest’anno le offerte raccolte contribuiranno all’allestimento di un nuovo magazzino per l’attività dell’associazione «No Spreco» che si occupa in particolare di recuperare le eccedenze alimentari per metterle a disposizione delle famiglie bisognose attraverso l’operato dei volontari della Caritas e delle San Vincenzo parrocchiali. Proponiamo di seguito il messaggio del vescovo Antonio per la Quaresima 2019 (versione pdf).

Sulle orme del Dio che “si spreca”

Il tempo di grazia che ci è dato di vivere, nella Quaresima 2019, non può andare “sprecato”. Il Signore, paziente e misericordioso, ci dona tempo per la conversione, per ritornare al Vangelo, per compiere scelte e gesti di giustizia, per dire No al peccato e Sì alla santità, quella che si concretizza in una vita quotidiana attenta anche ai particolari. Il Papa ce lo ha ben ricordato nella Gaudete et exsultate, che stiamo meditando nel presbiterio e nelle comunità.

I tempi di cambiamento epocale che attraversiamo sono densi di sfide, che non possiamo snobbare. Molte questioni si rimandano reciprocamente, in un intreccio che spetta a tutti noi, ciascuno per la sua parte, provare a sbrogliare. Crescente divario economico e sociale tra popoli e generazioni, emergenza climatica ed ambientale, esigenza di trasformazione dell’economia secondo criteri di ecologia integrale, e perciò pienamente umana… sono alcuni dei temi che la Laudato sì ha chiaramente imposto all’attenzione di tutti. Cosa fare?

Tra le tante azioni che le nostre comunità, in vario modo, stanno compiendo, risulta urgente correggere i nostri stili di vita, improntandoli ad attenzioni che combattano la “cultura dello scarto”, che miete vittime tra le persone, nella natura, offendendo la Provvidenza di Dio e ferendo gravemente la fraternità umana. Sarà questo il miglior modo per attualizzare in maniera intelligente e più sistematica il sempre valido impegno penitenziale del digiuno.

Per questo, la Chiesa di Cremona propone di vivere la Quaresima di quest’anno innanzitutto come itinerario di profonda conversione a Cristo, ma focalizzando preghiera, riflessione e impegno concreto anche sulla lotta agli sprechi, alimentari e non solo.

Diversi soggetti, anche non ecclesiali, stanno da tempo collaborando nell’Associazione “No spreco” promossa dalla Caritas Cremonese per offrire strumenti moderni e facili, accessibili a tutti, perché ciascuno smetta di essere spettatore non giocante, e comprenda come contribuire all’opera comune. I sussidi diffusi spiegano cosa si intende fare: offrire modi concreti per raccogliere le eccedenze alimentari e tanti altri prodotti utili, mettendoli a disposizione dei meno abbienti, anche in tempo reale.

Alle diverse comunità chiedo di affrontare queste tematiche, sperimentando concrete iniziative secondo lo spirito e il metodo del progetto. In particolare, le offerte che raccoglieremo in questa “quaresima di carità” serviranno a realizzare il necessario magazzino centrale a San Savino e gli altri strumenti previsti dal progetto, che si sta collaudando con successo da più di un anno. L’associazione “No Spreco” e la Caritas, la Focr e la San Vincenzo sono a disposizione per precisare ulteriormente come inserirsi in queste proposte.

Sul piano spirituale ricordo che, paradossalmente, questa lotta allo spreco è un modo per provare ad assomigliare ad un Dio che, piuttosto che sprecare cose e persone, “spreca se stesso”, in un “amore a perdere”, che non inquina ma bonifica i cuori, le relazioni, la storia, rendendola esperienza di salvezza e di gioia per tutti.

Il Signore sa trattare tutti i rifiuti, persino il peccato, che ci chiede di consegnargli con umile fiducia, per sperimentare la gioia di chi è perdonato, resuscitato, consegnato a nuova possibilità di vita e di gioia.

Secondo la sua pedagogia, il Signore non fa tutto da solo, ma coinvolge quelli che ha incontrato, chiamato ed amato, perché sulle sue orme diffondano la bellezza di una vita attenta anche ai particolari, ai piccoli, agli scarti. Perché il giardino del mondo e i suoi tanti abitanti vivano nell’armonia e nella bellezza cui il Padre li ha destinati.

Pensiamoci, preghiamo perché lo Spirito ci convinca e ci motivi, vinciamo pigrizia e superficialità per essere artisti della nostra convivenza umana.

Il Signore benedice così tutti i suoi figli, e il loro futuro.

+ Antonio, vescovo

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