La 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia sul tema della partecipazione, con il titolo “Al cuore della democrazia”, è ormai alle porte. L’evento si svolgerà dal mercoledì 3 a domenica 7 luglio a Trieste, dicesi guidata dal vescovo cremonese Enrico Trevisi, concludendosi alla presenza di Papa Francesco.
Anche la Diocesi di Cremona sarà presente all’evento con una delegazione guidata dal vescovo Antonio Napolioni insieme all’incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, Eugenio Bignardi, Beatrice Carli, operatrice pastorale di Stagno Lombardo, e Francesco Fumagalli, giovane della parrocchia di Brignano Gera d’Adda. Saranno a Trieste con la delegazione cremonese anche i rappresentanti delle buone pratiche che saranno presentate durante la Settimana sociale: a rappresentare”Palestra di democrazia”, il progetto delle Comunità energetiche rinnovabili, ci sarà Luigi Lazzarini, membro del gruppo di coordinamento Cer diocesano, mentre Davide Mambriani presenterà il progetto del Master in Comunità energetiche rinnovabili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Una settimana, quella di Trieste, alla quale la Diocesi di Cremona si è preparata con diversi appuntamenti. «Ci sono stati momenti a essa dedicati, come l’incontro di gennaio per i politici – ricorda Eugenio Bignardi – e poi, ai primi d’aprile, l’evento a Caravaggio dedicato ai delegati regionali; e ancora la presentazione, a maggio, con il professor Sebastiano Nerozzi, segretario del Comitato scientifico delle Settimane sociali. Infine, lo scorso 15 giugno, ha avuto un incontro di approfondimento del tema del lavoro come occasione di partecipazione». Numerose proposte diocesane, alle quali si sono aggiunte le iniziative per gruppi e realtà parrocchiali.
Tutto pronto per la prossima Settimana sociale, consapevoli, però, che ci sarà da vivere un “dopo Trieste”. «La Settimana sociale non si chiude a Trieste – sottolinea Bignardi –, ma viene chiesto che i temi continuino a essere all’attenzione delle realtà locali, a livello parrocchiale, zonale e diocesano, per tutto il prossimo anno». E conclude: «Nel documento preparatorio sono già previste queste tappe e si è parlato di questi temi, che diventeranno occasione di confronto e approfondimento futuro».