Seminario, Leone Maletta ammesso tra i candidati al diaconato e al presbiterato

Con la richiesta di ammissione il giovane seminarista assume l'impegno a continuare a la sua formazione incamminandosi alla sequela del Signore

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Sabato 4 novembre, nella memoria di san Carlo, le porte del Seminario di Cremona si sono aperte per accogliere parenti, amici e quanti hanno voluto essere presenti per condividere, nella preghiera e nella gioia, l’Eucaristia presieduta dal vescovo Antonio Napolioni con il rito di ammissione tra i candidati al diaconato e al presbiterato del seminarista Leone Maletta.

Come ha detto il vescovo nell’omelia, «festeggiamo un fidanzamento in vista delle nozze», perché il passo compiuto da Leone è il momento in cui ufficialmente il giovane chiede alla Chiesa, nella persona del vescovo, di poter essere ammesso tra i candidati a ricevere il sacramento dell’ordine per poter celebrare i misteri di Dio nel sacerdozio ministeriale, avendo sempre ben presente che ancora prima e, forse, ancor più, si celebrano in forza del Battesimo e dell’Eucaristia.

Oltre alla richiesta di ammissione, per Leone è anche il momento di assumere un impegno: quello di continuare a la sua formazione in Seminario incamminandosi alla sequela del Signore, disponibile a lasciarsi accompagnare da chi gli sarà vicino a essere terreno fertile per il Signore. Su questo aspetto si è soffermato il vescovo quando, partendo dal motto episcopale di san Carlo Borromeo (humilitas) e dal brano di vangelo proposto dalla liturgia, ha voluto sottolineare come ognuno di sia in cammino tra cielo e terra a imitazione di Gesù Cristo, il solo che è stato veramente tra cielo e terra. Ognuno alla ricerca di una vita piena incarnando uno stile umile, che sappia abitare «la terra di questa stagione che si lascia lavorare perché a tempo debito porti il frutto sperato».

L’impegno preso da Leone deve valere anche per ciascuno, in particolare per chi è incaricato della sua formazione e per le comunità che con lui condividono questi anni. Un impegno a consegnarsi a Cristo in modo sempre più pieno e totale, come Lui fa con noi.

In conclusione, il vescovo ha sottolineato come ci sia «bisogno di ministri umili e perciò pieni di gioia, gioia vera, sorprendente, che il Signore riserva a chi la mattina si alza, mette i piedi per terra e guarda il Cielo e cammina dietro di Lui, perché non ha altro maestro».

La mattinata si è conclusa nel refettorio del Seminario per vivere, con quanti hanno condiviso la preghiera, un piccolo momento di festa e di saluto.

Massimo Serina

TeleRadio Cremona Cittanova
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