Santuario di Caravaggio: benedetti i venti mosaici dei misteri del Rosario

Si tratta di opere d'arte realizzate dal defunto mosaicista Italo Peresson - deceduto lo scorso 8 settembre - su bozzetti di Trento Longaretti.

image_pdfimage_print

Martedì 8 dicembre, nella solennità dell’Immacolata Concezione, dopo la Messa delle ore 10, sono stati inaugurati, nel santuario di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio, sotto il porticato ovest, venti mosaici che rappresentano i misteri del Rosario. Si tratta di opere d’arte realizzate dal defunto mosaicista Italo Peresson – deceduto lo scorso 8 settembre – su bozzetti di Trento Longaretti. Le opere d’arte sono state benedette dall’ex rettore, don Roberto Ziglioli, insieme a quello nuovo, insediato solo qualche mese fa, don Antonio Mascaretti.

Di questi mosaici, completati nel 2007 e della grandezza di 1,20 metri di altezza per 2 di larghezza, fino a ora si era potuto ammirare esclusivamente qualche esemplare in occasione di particolare feste mariane. Per esporli tutti quanti sotto il porticato ovest di è dovuto attendere che finissero i lunghi e costosi lavori di restauro di questa ala del complesso mariano.

Nei giorni scorsi, sotto l’attenta sorveglianza della Sovrintendenza ai beni architettonici di Milano, i mosaici sono stati installati su dei massicci supporti in ferro dato che ogni opera pesa circa un quintale. Entrando dall’ingresso del santaurio si incontreranno prima i cinque misteri della gioia, a seguire quelli della luce, quindi quelli del dolore e infine quelli della gloria. «Queste opere – spiega soddisfatto il rettore – non hanno solo un valore artistico, ma anche devozionale: grazie ad essi, infatti, il porticato sarà un vero e proprio percorso spirituale che aiuterà i pellegrini a meditare ancor meglio i misteri della salvezza che sono centrali nella preghiera del Rosario».

«In corrispondenza di ogni mosaico – prosegue don Mascaretti – saranno affisse delle didascalie che suggeriranno spunti di riflessione sul tema della misericordia da sempre caro al nostro santuario. Nel messaggio che Maria affida alla veggente Giannetta c’è un esplicito riferimento proprio alla misericordia divina. Sarà un’ulteriore modo per aiutare i pellegrini che giungeranno a Caravaggio per vivere l’Anno Santo». Santa Maria del Fonte, infatti, insieme alla Cattedrale e ai santuari di Castelleone e Casalmaggiore è chiesa giubilare nella quale si può lucrare l’indulgenza.

Il progetto dei venti mosaici è nato alla fine degli anni Novanta con l’allora rettore mons. Vittorio Formento, per poi essere portato avanti dai suoi successori don Ziglioli, don Gino Assensi e ora don Mascaretti. Il progetto originario prevedeva anche la sistemazione del porticato est e l’installazione sulle sue pareti dei mosaici delle stazioni della Via Crucis. Queste opere, però, non sono state ancora realizzate. «Al momento – spiega il rettore – il santuario non ha più risorse per dare il via ad alcun intervento di restauro. Quanto fatto ha già richiesto uno sforzo importante di cui comunque siamo felici perchè ha arricchito in modo significativo la dimensione spirituale di questo luogo sacro».

Photogallery

Facebooktwittermail