San Vincenzo Grossi, prete innamorato del Vangelo

Domenica 6 novembre a Vicobellignano la festa con il vescovo Antonio nel ricordo del parroco elevato alla gloria degli altari

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Un prete innamorato del Vangelo: è stato definito così san Vincenzo Grossi dal vescovo Antonio Napolioni che domenica 6 novembre ha presieduto a Vicobellignano la Messa alla vigilia della memoria liturgica del santo che per 34 anni fu parroco del paese.

Mons. Napolioni è entrato nella chiesa parrocchiale preceduto dai bambini del paese. Quindi il parroco, don Gabriele Bonoldi, lo ha salutato a nome dei numerosi fedeli presenti: «Con gioia la comunità di Vicobellignano – ha affermato – accoglie per la prima volta il suo vescovo». Il parroco ha ricordato la generosità, i sacrifici e la pazienza con cui san Vincenzo Grossi ha interpretato il suo lungo magistero in terra casalasca. «Nel 2015 – ha aggiunto don Bonoldi – don Vincenzo Grossi ha ottenuto il riconoscimento dell’esemplarità della sua vita. Per noi un onore, ma anche un impegno».

«Un po’ ti invidio e un po’ no – è poi intervenuto il vescovo – in quanto essere il successore di un santo è una fortuna, ma anche una responsabilità. Le prime persone che ho incontrato qui sono stati i bambini e ciò significa che il carisma educativo viene ancora coltivato con fiducia».

La Messa – animata con il canto dalla corale parrocchiale – è stata concelebrata, oltre da don Bonoldi, dal parroco emerito don Franco Vecchini, alla presenza anche del diacono permanente Luigi Lena.

Nell’omelia il Vescovo ha esordito chiedendo: «Che effetto fa avere un santo così di casa?». E ancora: «La sua è una figura vicina e attuale e in lui riconosciamo un vero prete. In san Vincenzo vediamo anche alcuni tratti che precorrono il Concilio Vaticano II».

Mons. Napolioni, dopo aver definito il Santo come un «innamorato del Vangelo», ha aggiunto: «Senza la parola di Dio la vita non ha senso. Anche Papa Francesco parte sempre da lì. E noi di chi siamo innamorati? Non dobbiamo annunciare noi stessi, ma il Vangelo di Gesù senza tirarlo dalla nostra parte».

Mons. Napolioni ha sottolineato poi come «san Vincenzo Grossi è stato un vero evangelizzatore» e che «in tempi difficili è andato in cerca davvero delle pecore smarrite».

«San Vincenzo – ha spiegato ancora il vescovo – è un vero testimone di misericordia nell’armonia della sua vita. Lui, inoltre, ha fatto la scelta strategica dei giovani. Sono più freschi, hanno più vita davanti e possono nutrirsi di Gesù. E ricordiamoci che c’è una giovinezza interiore che non ha età. San Vincenzo, poi, ha stima per i laici e per le donne e ha cura dei rapporti nella famiglia». Mons. Napolioni ha citato, infine, le Figlie dell’Oratorio e ne ha elogiato l’operato.

Ha collaborato Guido Moreschi

Photogallery (di Luigi Briselli)

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