«San Francesco di Sales ha insegnato a fare dell’amore, della devozione, della tenerezza e della carità il segreto di ogni comunicazione»

Il 24 gennaio Messa del Vescovo Napolioni al Monstero della Visitazione di Soresina nella festa del fondatore dell'ordine e patrono dei giornalisti

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La ricorrenza di san Francesco di Sales per molti è un appuntamento fisso. Lo è per i soresinesi che ogni anno, il 24 gennaio, si stringono con affetto e riconoscenza attorno alla comunità claustrale della Visitazione che festeggia il proprio fondatore. E ormai da alcuni anni la festa delle monache dell’Ordine della Visitazione di Santa Maria è vissuta insieme ai giornalisti, di cui san Francesco di Sales è patrono.

Così per molti, nel pomeriggio di mercoledì 24 gennaio, l’appuntamento è stato presso la chiesa del monastero della Visitazione di Soresina dove, dopo un intenso momento di adorazione eucaristica, il pomeriggio si è concluso con la solenne celebrazione Eucaristica delle 18 presieduta dal vescovo Antonio Napolioni.

Diversi i sacerdoti concelebranti: parecchi preti del circondario con il vicario zonale della Zona pastorale 2 don Giambattista Piacentini, l’incaricato dell’Area comunicazione e cultura della Curia e direttore responsabile dei media diocesani don Federico Celini, il canonico mons. Attilio Cibolini a lungo direttore di TeleRadio Cremona Cittanova, oltre naturalmente ai sacerdoti di Soresina.

Proprio il parroco, don Angelo Piccinelli, all’inizio della Messa ha ricordato i 208 anni delle monache a Soresina e che «la presenza della famiglia salesiana è tutt’una con le vicende sociali ed ecclesiali della nostra città». Poi il pensiero è stato rivolto al vescovo di Ginevra e ai suoi insegnamenti: «Il nostro Dio è il Dio della gioia; camminate nella pace; mettete la vostra mano in quella di Dio e fate tutto insieme a lui; fate tutto per amore e nella per forza». «Tutto per amore, cioè filtrato e custodito dal cuore», ha detto ancora don Piccinelli con un chiaro riferimento al tema della comunicazione e al messaggio per la prossima Giornata mondiale della comunicazioni sociali che come consueto il Papa ha reso noto il 24 gennaio. In questo senso ha sottolineato la necessità di «legare indissolubilmente l’utilizzo dell’intelligenza artificiale cosiddetta generativa all’intelligenza del cuore». E ha proseguito: «L’intelligenza artificiale non ha coscienza e non distingue il bene dal male», si tratta di un «sistema tecnologico che obbedisce agli obiettivi e agli interessi di chi lo progetta e lo possiede». «L’esempio e l’intercessione di san Francesco di Sales – ha concluso – rendano feconda la sfida in atto, perché la comunicazione sia sempre, come raccomanda Papa Francesco, pienamente umana, filtrata dal cuore, secondo verità, nella carità».

 

 

Un saluto al quale anche il Vescovo si è unito rivolgendo il proprio pensiero alla comunità parrocchiale di Soresina e alle otto monche della Visitazione, ma anche a quanti si impegnano nelle comunicazioni sociali presenti alla celebrazione, e tra loro anche alcuni collaboratori dello staff della comunicazione diocesana.

Il tema della comunicazione è tornato anche nell’omelia, nella quale monsignor Napolioni ha preso spunto in particolare dalla parabola del seminatore per «chiamare tutti noi a comunicare con Dio e con gli altri sempre meglio». Imparare a parlare e prima ancora ad ascoltare. «San Francesco – ha proseguito – probabilmente era più bravo nell’ascoltare che nel parlare: era capace di parlare, di scrivere e di annunciare proprio perché innanzitutto sapeva mettersi in silenzio davanti a Dio e con gli occhi colmi di amore e l’orecchio teso nei confronti della gente. Proprio come fa un profeta», ha detto tornando alla prima lettura e alla figura di Natan.

Poi ancora l’immagine dei terreni buoni e cattivi, a partire dal brano evangelico. Con una premessa: «Il Signore è libero e ci vuole liberi. Ed è un incontro di libertà quello tra il suo dirci quanto ci ama e il nostro potergli dire: sì, no, ma, aspetta, … Lui non smette di animare questa possibilità di incontro». Una libertà che agisce proprio come fanno i diversi terreni.

Monsignor Napolioni ha quindi voluto mettere in guarda da alcune tentazioni, e in particolare quella di «costringere, condizionare, manipolare, trasformare, pretendere». Una tentazione cui nella storia la Chiesa ha dovuto fare i conti e della quale oggi anche la società sembra contagiata, in particolare attraverso la pubblicità.

Ma «Dio semina sempre!», ha ricordato con forza il Vescovo. E ancora: «I santi come Francesco di Sales l’hanno capito e hanno insegnato a fare dell’amore, della devozione, della tenerezza e della carità il segreto di ogni comunicazione. La verità senza la carità diventa violenza. La carità senza verità buonismo».

Più che sulle parole, però, è sui fatti che si sarà giudicati, ha ricordato monsignor Napolioni. «Fatti, atteggiamenti e gesti che permettono anche a noi di dire: non finirò sui giornali, non avrò fatto notizia, ma la mia vita è bella e non la scambio con nessuno; non sarò un pezzo grosso e non deciderò delle sorti del mondo, ma senza la mia goccia d’acqua l’oceano di questo mondo non sarebbe tanto bello». E ancora: «Se riesco a dirlo anche di tutti coloro che incontro cambia la realtà». E ha concluso: «Preghiamo per chi è alle prese con le grandi sfide della società e preghiamo per noi che ne sembriamo un po’ spettatori, consumatori e vittime, ma che in realtà siamo protagonisti delle parole, dei silenzi e dei gesti che adesso qui compiamo, che tornando a casa stasera compiremo; perché lì si gioca la qualità della nostra piccola esistenza che si incastona, come una gemma preziosa, nel cuore stesso di Dio».

 

 

Al termine della celebrazione, servita all’altare dai diaconi permanenti Raffaele Ferri e Angelo Papa e con il servizio liturgico a cura dei ministranti della parrocchia, monsignor Napolioni ha chiesto di accompagnare nella preghiera la Visita ad limina che i vescovi lombardi vivranno la prossima settimana, senza dimenticare un pensiero di vicinanza per il delicato momento che sta vivendo la superiora, chiamata nei prossimi giorni a un ricovero in ospedale.

 

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TeleRadio Cremona Cittanova
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