Sabato 30 gennaio in Cattedrale la Messa di ordinazione episcopale del nuovo Vescovo di Cremona: ecco come sarà la liturgia

Schermi in Cattedrale e in piazza del Comune permetteranno a tutti di seguire la Messa, che sarà preceduta in piazza dal saluto del sindaco Galimberti

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Prenderà il via ufficialmente alle 14.55 in piazza del Comune, a Cremona, con il saluto delle autorità civili, l’insediamento del nuovo vescovo, mons. Antonio Napolioni, in agenda sabato 30 gennaio. Quindi in Cattedrale si svolgerà la liturgia di ordinazione episcopale, presieduta dal predecessore, mons. Dante Lafranconi.

 

L’ingresso in Cattedrale

Dopo il saluto del sindaco Gianluca Galimberti mons. Napolioni raggiungerà la porta principale della Cattedrale. Secondo consuetudine sarà accolto dal Capitolo dei Canonici con il presidente, mons. Giuseppe Perotti, che gli offrirà il crocifisso da baciare. Quindi il Vescovo eletto saluterà simbolicamente la sua nuova comunità ecclesiale baciando lo stipite del portale. Poi aspergerà l’assemblea con l’acqua benedetta. Mons. Napolioni sarà quindi accompagnato processionalmente alla Cappella del Santissimo Sacramento, dove sosterà in preghiera privata prima di recarsi in sagrestia per indossare le vesti liturgiche.

 

L’inizio della Messa

Con i sacerdoti già posizionati nel transetto meridionale, dalla sagrestia capitolare si muoverà la processione d’ingresso con i ministranti, i Vicari zonali, i sacerdoti del Collegio diocesano dei Consultori, i preti in rappresentanza dell’arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche, il Capitolo della Cattedrale. Poi il Vescovo eletto, accompagnato dal vicario generale, mons. Mario Marchesi, e don Alessandro Bertoni, il più giovane di ordinazione del clero cremonese. I tre prenderanno posto nella navata centrale davanti ai familiari di mons. Napolioni.

A chiudere la processione sarà la trentina di vescovi concelebranti (tra cui alcuni cardinali) con mons. Dante Lafranconi, che presiederà il rito, e gli altri due consacranti: l’arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, mons. Francesco Brugnaro, e l’emerito, mons. Francesco Gioia, presidente della Peregrinatio ad Petri Sedem. Sarà proprio l’arcivescovo Brugnaro, all’inizio della celebrazione, a presentare alla Chiesa locale il vescovo eletto Antonio.

 

Presentazione dell’eletto

Dopo la proclamazione delle letture e del Vangelo, avrà inizio il rito di ordinazione episcopale. Dopo il canto “Veni, Creator Spiritus”, mons. Napolioni si porterà davanti a mons. Lafranconi. Ad accompagnarlo saranno don Bertoni e mons. Marchesi, il quale, rivolgendosi al Vescovo presidente, chiederà l’ordinazione episcopale. Alla presenza del cancelliere, mons. Marino Reduzzi, che poi farà il verbale, il presidente del Capitolo, mons. Giuseppe Perotti, mostrerà al Collegio dei Consultori e all’assemblea la Bolla papale, che poi leggerà. Seguirà l’omelia da parte di mons. Lafranconi.

 

L’ordinazione

Dopo l’omelia, il Vescovo eletto si porterà davanti a mons. Lafranconi che, secondo l’antica tradizione dei Padri, lo interrogherà sul proposito di custodire la fede e di esercitare il proprio ministero, secondo l’intenzione di Cristo e della Chiesa in comunione con l’ordine dei vescovi sotto l’autorità del Papa, successore di Pietro.

Quindi, mentre mons. Napolioni si prostrerà a terra, saranno intonate le Litanie dei Santi, con riferimento sia ai santi cremonesi sia a quelli dell’arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche. Poi l’eletto si inginocchierà davanti a mons. Lafranconi che gli imporrà le mani. Un gesto che ripeteranno subito dopo anche gli altri Vescovi presenti. Poi sarà imposto sul capo di mons. Napolioni il libro dei Vangeli: due diaconi terranno il libro sopra il suo capo fino a che non sarà terminata la preghiera di ordinazione, una parte della quale sarà pronunciata da tutti i vescovi presenti.

 

I riti esplicativi

Il rito di ordinazione proseguirà con i riti esplicativi. Anzitutto l’unzione con l’olio del sacro crisma sul capo dell’ordinato, cui sarà poi consegnato il libro dei Vangeli. Mons. Napolioni riceverà quindi l’anello, che mons. Lafranconi gli metterà al dito anulare della mano destra: si tratta dell’anello conciliare che san Giovanni Paolo II donò all’arcivescovo Gioia, che ha voluto a sua volta donarlo a mons. Napolioni, già suo segretario. Poi l’imposizione della mitra, dono (come la casula) della comunità cristiana di San Severino: delle famiglie della parrocchia e delle monache clarisse. Infine la consegna del bastone pastorale: sarà quello usato da mons. Bruno Frattegiani (già arcivescovo di Camerino – San Severino Marche che ordinò sacerdote mons. Napolioni il 25 giugno 1983) e che il novello Vescovo tante volte da bambino tenne durante il servizio da ministrante.

Mediante l’imposizione del libro dei Vangeli sul capo dell’ordinando si metterà in luce la fedele predicazione della parola di Dio come principale compito del vescovo; con l’unzione del capo verrà significata la particolare partecipazione del vescovo al sacerdozio di Cristo; con la consegna dell’anello la fedeltà cui è tenuto il Vescovo nei confronti della Sposa di Cristo che è la Chiesa; mediante l’imposizione della mitra l’impegno alla santità; mediante la consegna del pastorale il ruolo di guida e di pastore.

 

L’insediamento

Il nuovo Vescovo di Cremona, con la mitra e il pastorale, salirà alla cattedra e si siederà, assumendo la presidenza della celebrazione al posto di mons. Lafranconi. Seguirà il saluto ufficiale della Chiesa cremonese con alcuni suoi rappresentanti: tre presbiteri (il vicario generale, il presidente del Capitolo, il più giovane prete ordinato), due suore e un religioso e alcuni laici: due ragazzi, una famiglia e un rappresentante del Consiglio per gli affari economici della Cattedrale. Con questo gesto la Chiesa cremonese dice la propria disponibilità alla collaborazione e all’obbedienza. Dopo il saluto dei rappresentanti della Diocesi, il vescovo Antonio riceverà da mons. Lafranconi e dagli altri vescovi presenti l’abbraccio e il bacio di pace, quale segno della sua aggregazione al collegio episcopale.

 

La professione di fede

Il vescovo Antonio proclamerà quindi davanti all’assemblea il Credo, segno della fede che è chiamato a custodire. Dopo la presentazione dei doni, da parte di alcuni Scout e di un disabile, la Messa proseguirà con la liturgia eucaristica presieduta dal nuovo Vescovo di Cremona.

 

L’inno di ringraziamento

Dopo le Comunioni, mentre il coro intonerà il “Te Deum”, mons. Napolioni, accompagnato dai due Vescovi consacranti, percorrerà la navata della Cattedrale benedicendo l’assemblea. Poi rivolgerà la sua parola all’assemblea. Seguirà la benedizione solenne, seguita dall’inno a sant’Omobono, patrono della città e della diocesi di Cremona. Si formerà quindi la processione con tutti i sacerdoti: percorsa la navata centrale e attraversata piazza del Comune e piazza S. Antonio Maria Zaccaria, mons. Napolioni sarà accompagnato in Palazzo vescovile, dove risiederà.

 

Il coro e i canti

L’animazione con il canto della Messa di ordinazione episcopale sarà garantita da una compagine di circa un centinaio di elementi: insieme al coro della Cattedrale di Cremona diretto da don Graziano Ghisolfi vi saranno il coro della Parrocchia della Cattedrale diretto da mons. Antonio Trabucchi, la schola cantorum di Castelverde diretta da Giorgio Scolari, il coro S. Pio V di Soncino diretto da Roberto Grazioli, il coro “Il Discanto” diretto da Daniele Scolari e il coro interparrocchiale di S. Severino Marche diretto da Morena Rinaldi. All’organo Mascioni il maestro Fausto Caporali, all’organo positivo Giani ci sarà Camillo Fiorentini. Non mancheranno neppure alcuni altri strumenti di supporto: alle trombe Antonio Stabilini e Gigi Ghezzi, ai tromboni Ivo Salvi e Massimo Blini e al corno Matteo Taboni. Sotto la direzione di don Graziano Ghisolfi, sarà proposto un repertorio che privilegia autori cremonesi come Claudio Monteverdi, Antonio Concesa, Federico Caudana, Federico Mantovani, Fausto Caporali e Roberto Grazioli.

 

La partecipazione dei fedeli

La Cattedrale sarà aperta dalle ore 14. Sono stati riservati appositi settori ai sacerdoti concelebranti, ai familiari, alle autorità, alla rappresentanza dei religiosi, ai fedeli provenienti dall’arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche e a una delegazione di giovani e Scout. L’accesso ai diversi settori sarà regolato da appositi pass. Chiunque comunque potrà accedere nei settori liberi della Cattedrale dove sono state prediposte seggiole e numerosi schermi per la visione anche nei transetti  e nelle navate laterali.

In ogni caso è allestito in piazza del Comune un maxi-schermo che permetterà di seguire in collegamento audio-video tutta la funzione.

A disposizione dei fedeli anche il libretto della celebrazione: sulla copertina l’immagine, tratta da una miniatura dai Corali della Cattedrale della metà del XV secolo, raffigurante il vescovo sant’Imerio, patrono secondario della città e della diocesi di Cremona.

 

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