Rivoltano dell’anno 2022, il premio alle Suore Adoratrici del SS. Sacramento

La consegna del riconoscimento nella serata di sabato 3 dicembre nel palazzo comunale di Rivolta d'Adda

image_pdfimage_print

Il “Rivoltano dell’anno 2022” è, o meglio sono, le suore Adoratrici del Santissimo Sacramento. Riconoscimento ideato dalla Pro Loco per premiare chi nel corso dei dodici mesi (ma non solo) si sia particolarmente distinto in un determinato settore o abbia contribuito a diffondere in maniera positiva il nome di Rivolta d’Adda, il premio (che materialmente è costituito da un piatto in ceramica artigianale) è stato consegnato nella serata di sabato 3 dicembre nel corso di una cerimonia tenutasi nella sala consiliare del palazzo comunale di Rivolta d’Adda, allietata dalle note di Marco Villani e di Michela Conti, dell’associazione Musicainsieme.

L’apposita commissione ha motivato così la scelta delle Adoratrici: “Per l’opera svolta dall’istituto in Italia e all’estero, dove favoriscono lo sviluppo integrale delle giovani generazioni in territori delicati ed insicuri per via delle condizioni sociali, politiche ed economiche”.

«Fin dal lontano 1885, anno in cui sono giunte a Rivolta – ha detto Giuseppe Strepparola, presidente della Pro Loco – le Suore Adoratrici sono state una presenza viva nel nostro paese. Non solo dal punto di vista religioso, con l’annuncio del Vangelo e con l’adorazione, ma anche come parte di una comunità alla quale hanno dato per più di un secolo un prezioso servizio. La gente di Rivolta è loro grata per il loro lavoro e la loro presenza nell’ospedale Santa Marta, nell’asilo Infantile, negli oratori come catechiste educatrici e, in passato, per la mensa dei poveri di palazzo Celesia, per la scuola di avviamento professionale e per l’attività di ricamatrici, com’è stato per il gonfalone comunale donato nel 1933. E poi la silenziosa vicinanza agli ammalati e alle persone fragili. E ancora, seguendo l’insegnamento del padre fondatore, san Francesco Spinelli, per l’accoglienza agli ultimi, ai bambini, ai giovani, alle donne e agli uomini, agli esclusi dalla società in quell’istituzione che è la casa-famiglia Spinelli, luogo in cui concretamente, ogni giorno, si vive l’amore per il prossimo”.

Dopo il saluto del sindaco Giovanni Sgroi, anche la madre generale delle Adoratrici, Isabella Vecchio, ha preso la parola: «È un grazie – ha detto – che dobbiamo scambiarci a vicenda. Quindi dico io grazie a voi e continuiamo a lavorare insieme perché insieme possiamo fare molto».

Luca Maestri
TeleRadio Cremona Cittanova
Facebooktwittermail