Oggi a Vitorchiano la professione solenne per suor Maria Giulia Bruschi

La cerimonia il 20 agosto presso il monastero claustrale delle Trappiste di Nostra Signora di San Giuseppe

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“Mio merito è la misericordia di Dio.” E’ questa la frase di San Bernardo che suor Maria Giulia Bruschi, 33 anni, ha scelto come annuncio della sua Professione Solenne il 20 agosto 2018, presso il monastero claustrale delle Trappiste di Nostra Signora di San Giuseppe a Vitorchiano (nei pressi di Viterbo), dove è entrata come postulante il 6 gennaio 2012. Queste parole riassumono la storia della vocazione di Maria Chiara (questo il suo nome prima di entrare in monastero): una storia di gratuità totale, ricevuta e poi donata; un disvelarsi nel tempo di una chiamata che sin dagli inizi (questo lo si è capito poi) si è presentata come esigenza di “offrire sé”, per la propria e altrui felicità. Educata alla fede nel cammino della comunità cremonese del Movimento di Comunione e Liberazione, dopo il diploma magistrale e la laurea in Scienze dell’Educazione presso l’Università Cattolica di Milano, Maria Giulia per due anni ha svolto il lavoro di educatrice in diverse strutture della nostra città. Ed è stato particolarmente in questo periodo di diretta vicinanza con il bisogno umano che la “misericordia di Dio” ha iniziato per lei a mostrarsi in modo inatteso, dove il punto non era essere più buona o più brava, ma andare all’Origine di ciò che solo risponde totalmente a tutto il “bisogno umano”. E quell’Origine ha un nome e un volto: Gesù di Nazareth.

Ha cominciato così a delinearsi in lei la coscienza di una “vocazione” particolare. “C’è un uomo che vuole la vita e desidera giorni felici”? Il versetto del salmo 33 che San Benedetto riprende nella sua regola è un invito irresistibile per chi è chiamato a dare tutto. E per Maria Giulia questo invito non poteva che rimandare all’amicizia con le monache di Vitorchiano, conosciute da tempo.

Così è nata la decisione di “lasciare tutto” per “abbracciare tutto”,

che lunedì 20 agosto (Solennità di San Bernardo) sarà sancita dall’atto di Professione Solenne con il pronunciamento dei voti definitivi: al tempo stesso “compimento” e “nuovo inizio” di un cammino che ha solo in Cristo la propria dimensione. Sarà un cammino dove nulla è acquisito una volta per tutte, ma dove ogni istante, ogni circostanza sarà occasione per vivere la gioia del “SI” che si è detto la prima volta.

Continuerà così, per Maria Giulia, quel ritmo dell’ “ora” (dalle vigilie delle 3,30 del mattino alla compieta delle 19 della sera) et “labora” (produzione di marmellate, vino, olio, immagini ecc…) che ha attraversato i secoli e ha segnato la storia e che ha nel monastero dell’Ordine Cistercense della Stretta Osservanza di Vitorchiano un richiamo potente per tante giovani che sino ad oggi, senza interruzione, seguitano a confluire (la comunità e composta da oltre 70 monache).

Nel sito del monastero si legge “L’entrata a Vitorchiano di giovani aspiranti alla vita monastica che in questi anni si è mantenuta costante è per noi segno di una chiamata ad aprirci alla missione”. Così, dopo quelle di Valserena (Italia), Argentina, Cile, Venezuela, Indonesia, Filippine e Repubblica Ceca, è in corso la costruzione della fondazione a Palocoulo, in diocesi di Braganza-Miranda in Portogallo: segno anche questo di una Misericordia divina che si dilata attraverso persone che, come Maria Giulia, accettano di farsi strumento di un Disegno più grande che ha lo scopo di arrivare in ogni angolo del mondo per far sì che tutti possano incontrare il volto di Gesù e avere la possibilità di ricondurre ogni cosa al suo vero significato.

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