Per “I mercoledì in Provincia” sotto la lente la Chiesa cremonese nel Risorgimento

Tra i relatori don Paolo Fusar Imperatore, direttore dell'archivio storico diocesano

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Nell’ambito della rassegna de “I mercoledì in Provincia”, mercoledì 11 dicembre nella sala del Consiglio provinciale si è analizzata “La Chiesa cremonese nel Risorgimento”.

Dopo i saluti introduttivi del vicepresidente della Provincia di Cremona, Rosolino Azzali, è intervenuto don Paolo Fusar Imperatore, direttore dell’Archivio storico diocesano di Cremona. Tra i relatori anche Emanuele Bettini, presidente dell’istituto Risorgimento italiano di Cremona e Lodi, e il giornalista, storico e ricercatore Gianpiero Goffi.

Dopo l’introduzione di Bettini relativa al periodo storico del 1846, in cui fu eletto papa Pio IX, con l’avvento di una nuova stagione con l’enciclica del perdono per tutti i detenuti per motivi politici, giungendo sino ai moti del 1848, è intervenuto don Paolo Fusar Imperatore, evidenziando come il recuperare studi storici sia importante per costruire il futuro e, al contempo, ha preannunciato che il prossimo anno Cremona ospiterà la Settimana liturgica nazionale, sullo sfondo di opere di ripensamento territoriale non nuovo nel nostro passato.

Il direttore dell’Archivio storico diocesano ha poi illustrato alcuni passaggi storici relativi alla vita del territorio nel periodo napoleonico e asburgico e le riforme che seguirono dopo quegli anni, che stravolsero la società, generando un mondo diverso per la Chiesa e gli individui.

Lo storico Gianpiero Goffi ha in seguito illustrato il periodo del risorgimento cremonese, partendo da figure quali Ferrante Aporti, Stefano Jacini, Stefano Bissolati, Carlo Tessaroli e Geremia Bonomelli (dal 1871 al 1934, anni di episcopato cremonese) con una analisi approfondita, dove libertà di pensiero, identità cattolica e pluralismo spesso erano “sorvegliati speciali”, giungendo sino a figure come quella del vescovo di Cremona, Antonio Novasconi, che giunse a Cremona a fine 1850, promuovendo un clima generale di libertà a beneficio anche della libertà stessa della Chiesa contro il giurisdizionalismo austriaco.

Il prossimo incontro, fissato per mercoledì 18 dicembre, sempre alle ore 17 nella sala del Consiglio provinciale, verterà sulla storia, la vita e le opere dell’artista Arturo Ferraroni e si parlerà, in particolare, della scultura “Il Capaneo”, che è stato riposto nello scalone centrale del palazzo grazie alla generosità degli eredi.

TeleRadio Cremona Cittanova
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