“Parole come pane. Tutto è connesso: ecologia integrale e novità sociali”, il nuovo libro don Bignami e Gianni Borsa presentato a Cremona

Il sacerdote cremonese e il presidente di Azione Cattolica Ambrosiana hanno illustrato i temi del volume in Comune. Presente in collegamento il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Enrico Giovannini

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«L’uomo non è un’isola, ma è dentro a una rete di relazioni» con queste parole don Bruno Bignami, sacerdote cremonese che dal 2018 è direttore dell’Ufficio nazionale della CEI per i problemi sociali e il lavoro, ha sintetizzato il principio alle fondamenta della riflessione nel suo nuovo libro “Parole come pane. Tutto è connesso: ecologia integrale e novità sociali”, scritto insieme a Gianni Borsa, presidente dell’Azione Cattolica Ambrosiana.

Il libro edito dalla casa editrice “ITL Libri” è stato presentato presso il Salone dei Quadri del palazzo comunale di Cremona nel pomeriggio di venerdì 10 dicembre.

In collegamento web è intervenuto Enrico Giovannini, da febbraio 2021 Ministro delle infrastrutture e dei trasporti della Repubblica italiana, mentre in sala erano presenti anche Gianluca Galimberti, sindaco di Cremona e Maria Teresa Antognazza, in rappresentanza della casa editrice “ITL Libri”; a moderare l’incontro Marco Bencivenga, direttore del quotidiano “La Provincia”.

Don Bruno Bignami ha così illustrato il contenuto del libro e le ragioni che l’hanno spinto a fare tali riflessioni: «Il sottotitolo del libro è “tutto è connesso”. Nel libro vengono analizzate diverse parole, come le tante facce di un poliedro dove ogni faccia mette in evidenza un aspetto diverso: le diverse parole che abbiamo analizzato mettono in evidenza un problema diverso dell’oggi».

Ha quindi proseguito il sacerdote cremonese: «Si potrebbe pensare che basti la tecnologia oggi, ma la questione non è semplificabile perché non tutte le tecnologie sono eticamente neutre: ad esempio non è sufficiente mettere una nuova centrale nucleare pensando di risolvere così il problema del sostentamento energetico della popolazione. Oggi si possono creare le comunità energetiche, attraverso le quali si produce l’energia che si consuma in modo consapevole».

Un pensiero umanistico quello di Bignami: «Oggi la riflessione nel nostro tempo è troppo debole, c’è la tendenza a spostare tutto sul versante tecnologico ignorando che l’uomo non è un’isola, ma è dentro a una rete di relazioni: come in un gioco delle parti, le parole servono a mettere in relazione».

Ha quindi concluso Bignami: «Ci dobbiamo abituare a cogliere la complessità degli aspetti, con uno sguardo ampio che sia sociale e relazionale perché il rischio è quello di una semplificazione eccessiva e di non dare gli strumenti adatti per affrontare la realtà: serve avere un modello sociale dove le persone remano nella stessa parte, perché le risorse economiche sono importanti ma non sono sufficienti. Dobbiamo renderci conto che ognuno di noi può essere protagonista e non solo spettatore del futuro che verrà».

Gianni Borsa, co-autore del libro, ha voluto ampliare la riflessione andando oltre il tema dell’ecologia: «Col tema dell’ecologia integrale c’è in gioco il nostro futuro, per questo vale la pena mettersi in gioco e dialogare. Siamo tutti nello stesso mare ma con mezzi diversi e serve più giustizia sociale: ciascuno abbia la possibilità di vivere bene là dove nasce, per questo bisogna ripensare a un’economia diversa. È importante mettere in circolo l’idea che insieme alla sostenibilità ambientale è necessaria un’economia capace di stare al passo coi tempi, il tema della giustizia sociale con la questione della tenuta della comunità con le sue relazioni».

Nel suo intervento, il ministro Giovannini ha voluto insistere proprio sui temi della giustizia fiscale e sociale, della redistribuzione delle ricchezze: «Nella società si aprono divisioni, ora più che in passato, e alcuni strumenti sono stati messi in atto per arginare questi fenomeni, come il reddito di emergenza che ha affiancato il reddito di cittadinanza: come il Papa ha scritto nell’enciclica “Fratelli tutti” non serve solo l’attenzione agli scarti fisici e umani, ma c’è anche l’esigenza di uscire dai problemi insieme, anche al di là della pandemia, come nelle sfide dei grandi cambiamenti climatici, perché la sostenibilità sociale è fondamentale come quella ecologica».

I temi della giustizia sociale sono stati ripresi dal Ministro insieme a quelli delle risorse in arrivo con il Pnrr europeo: «È necessario intervenire sulla retribuzione, oggi in Italia gli stipendi sono più bassi che negli altri Paesi europei, come sulla redistribuzione della ricchezza, qui si parla di salario minimo e del problema di chi rimane povero pur lavorando: i soldi in arrivo dall’Unione Europea devono andare a progetti che rispettino certi principi, e in questo l’Unione Europea è stata molto seria e severa. Non solo efficientamento ma anche rinnovamento per migliorare il benessere a tutto tondo».

Matteo Lodigiani
TeleRadio Cremona Cittanova
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