Sarà la diocesi di Torino ad accogliere, dal 25 al 28 agosto, l’Incontro nazionale dell’Ordo Virginum, una speciale forma di consacrazione già presente nelle prime comunità cristiane e rilanciata nel 1970, quando su mandato di Paolo VI, la Sacra Congregazione per il Culto Divino promulgava il nuovo Rito della Consacrazione delle vergini, facendo rifiorire l’antico Ordine delle vergini: una vocazione cresciuta nel tempo, tanto che dal 1970 ad oggi sono circa 5.000 le consacrate presenti in tutti i continenti. Da oltre un decennio l’Ordo Virginum è presente anche in Diocesi di Cremona grazie ad alcune donne che hanno ricevuto questa consacrazione restano radicate nella realtà in cui vivono, nella quale hanno maturato la loro scelta e dove hanno compiuto il loro percorso formativo.
L’Incontro nazionale del 25-28 agosto a Torino
L’incontro nazionale di agosto a Torino sarà dedicato al tema “La vergine consacrata nella sinfonia della Chiesa: la cura delle relazioni” e sarà impreziosito dalla presenza del cardinale Giorgio Marengo Imc, prefetto apostolico di Ulaanbaatar (Mongolia).
Due i relatori che guideranno le vergini consacrate italiane nei quattro giorni di confronto e preghiera presso Casa Don Bosco, nel rione torinese di Valdocco: suor Katia Roncalli, francescana e responsabile generale della Fraternità Evangelii Gaudium, che il 26 agosto riferirà su “Dalle relazioni generate in Cristo alle relazioni generative di vita”, e monsignor Roberto Repole, arcivescovo di Torino, che il 27 agosto interverrà su “Vita consacrata e relazioni nella chiesa diocesana”.
La riflessione sarà arricchita, il 28 agosto, dalla tavola rotonda su “Donne consacrate: la cura amorevole della fragilità nel quotidiano”, alla quale prenderanno parte suor Maria Silvia delle Suore Domenicane di Betania (Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino – Sezione femminile), suor Elena Bernasconi (Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo di Torino) e Rosanna Tabasso (Fraternità della Speranza-Sermig).
«In sintonia con il Cammino sinodale della Chiesa italiana che si appresta a vivere la Fase profetica, abbiamo scelto di approfondire la dimensione comunionale nella Chiesa e l’importanza di essere anche noi, nelle nostre diocesi, operatrici di comunione, curando tutte le relazioni: con il vescovo diocesano, con le sorelle dell’Ov, con la nostra comunità di appartenenza, con quanti con noi condividono gli spazi di vita e lavoro. La nostra consacrazione ci invita a essere segno della gioia del Vangelo nell’ordinario. Siamo grate a monsignor Repole e alle consorelle della diocesi di Torino per l’ospitalità e il supporto donati», sottolineano le quattro consacrate del Gruppo per il Collegamento che, proprio in occasione dell’Incontro nazionale, sarà rinnovato per il prossimo biennio.
In programma anche il pellegrinaggio al Santuario della Consolata per l’affidamento a Maria, con la preghiera presieduta dal vescovo referente Cei per l’Ordo virginum, monsignor Paolo Ricciardi, e la visita al Duomo di San Giovanni dove, il professore Bruno Barberis (Università di Torino) guiderà un incontro su “La Sindone: specchio del Vangelo e provocazione all’intelligenza”. Prevista anche la partecipazione del vescovo di Saluzzo, monsignor Cristiano Bodo, e del vescovo ausiliare di Torino, monsignor Alessandro Giraudo.
Una vocazione immersa nel mondo a fianco degli ultimi
Le consacrate dell’Ordo Virginum non hanno alcun segno distintivo esteriore se non l’anello consegnato durante il rito di consacrazione, che indica l’alleanza sponsale con Cristo e vuole esprimere l’amore e la fedeltà di Dio verso l’umanità. Un amore concreto, con i piedi per terra, radicato nel contesto storico e nel territorio, vissuto nella prossimità con gli altri. In particolare le consacrate condividono, secondo le proprie possibilità e i propri talenti, la predilezione della Chiesa per i poveri, i sofferenti, gli emarginati. Si sostengono economicamente con il proprio lavoro e lo vivono come collaborazione all’opera creatrice e redentrice di Dio, impegnandosi a raggiungere un alto livello di professionalità. Sono presenti in tutti gli ambiti della vita, dalla sanità alla politica, dalla socialità all’insegnamento.
La presenza in Italia e in Diocesi
In Italia le donne dell’Ordo Virginum sono circa 700, presenti in gran parte delle diocesi italiane. A Cremona l’Ordo è presente dal 2013, con la consacrazione di Mirella e Marinella; un’altra donna sta completando il cammino di formazione in vista della consacrazione. Con l’accompagnamento del delegato episcopale per la Vita consacrata e alcuni altri sacerdoti, in comunione con il Vescovo, cercano, nella semplicità della vita quotidiana, di crescere nella sequela del Signore, nell’amore per le proprie comunità parrocchiali e per la Chiesa che è in Cremona, nel servizio in esse e per esse.