“Ohana. Storie per ripartire” sul web dell’oratorio di Pandino

Primo ospite è stato il medico cremonese Pierdante Picccioni che a seguito di un incidente stradale ha perso la memoria degli ultimi 12 anni di vita

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Esordio, nel pomeriggio di sabato 2 maggio, per “Ohana. Storie per ripartire”, evento via web pensato dall’oratorio San Luigi di Pandino per offrire ai ragazzi e ai loro genitori testimonianze di persone che hanno saputo ricominciare, anche dopo esperienze dolorose. Il primo ospite di Ohana (che in hawaiano significa “famiglia”, nel senso esteso del termine) è stato Pierdante Picccioni, classe 1959, nativo di Cremona, ex primario dei pronto soccorso degli ospedali di Codogno e di Lodi, oggi medico all’ospedale di Lodi ed autore (assieme a Pierangelo Sapegno) del libro “Meno dodici”, dal quale è stata tratta la serie tv di Raiuno “Doc-Nelle tue mani”, con Luca Argentero.

Entrato in coma per colpa di un incidente stradale avvenuto nell’autunno 2013 sulla tangenziale di Pavia, al suo risveglio Piccioni aveva dimenticato gli ultimi dodici anni della sua vita, che è riuscito a ricostruire con fatica e pazienza solo grazie a fotografie e ai racconti della moglie e degli amici.

Dimenticare un così lungo periodo della propria esistenza significa anche dimenticare tutto un percorso di vita professionale: ferma all’ottobre del 2001 la sua memoria, il dottore non ricordava neppure di essere stato insegnante di ecografia polmonare, una disciplina che al momento del suo incidente non esisteva. Così, si è pure dovuto rimettere a studiare per recuperare il tempo perso.

Al vicario don Andrea Lamperti Tornaghi, che lo ha intervistato, ha raccontato la sua storia. “Quando mi sono svegliato – ha detto Piccioni – ero convinto di essere nel 2001. In realtà, al posto dei miei bambini mi sono trovato davanti due giganti con la barba che giocavano uno a rugby e l’altro a pallanuoto ed una moglie che da promettente ricercatrice era diventata una docente universitaria. Ho anche scoperto che mia mamma era morta da qualche anno e che mio padre non aveva più quella salute che credevo io. Soprattutto, pensavo di avere 42 anni ed invece ne avevo 54”.

Per Piccioni la vita è cambiata radicalmente. È ripartito, ma farlo è stato per lui (come per chiunque) molto complicato. “Sul piano degli affetti – ha spiegato – ho perso tutti i no che aiutano un figlio a crescere. Rivolevo i miei bambini, non quei due universitari con la barba che mi stavano anche un po’ antipatici per come mi parlavano. Sul piano professionale ho scoperto che insegnavo ecografia polmonare, una disciplina che nel 2001 non c’era e quindi mi sono rimesso a studiare iscrivendomi ad un corso i cui docenti erano due di quelli che avevo formato io. Immaginatevi l’imbarazzo generale. Mi era stata anche proposta una pensione d’invalidità ma mi sono chiesto che cosa avrei voluto fare da grande e la risposta è stata il medico”.

“Si, ci sono stati tanti momenti difficili” ha chiuso rispondendo ad una delle domande poste dagli ascoltatori in diretta. Inevitabile quella di don Andrea sulla serie tv con Luca Argentero che nelle prime quattro puntate ha fato il pieno di ascolti. “Ci sono cose di fantasia ed altre no – ha detto il Doc cremonese – come ad esempio lo sparo al posto dell’incidente stradale: nessuno mi ha sparato. Di vero invece ci sono i 12 anni di perdita di memoria, lo spaesamento ed il cambiamento di personalità. Mi dicono, i miei collaboratori, che sul lavoro sono cambiato. Vi do –ha concluso- un gossip: mancano ancora delle giornate di riprese per le prime puntate ma siete i primi a sapere che ci sarà una seconda stagione di Doc-Nelle tue mani”.

Luca Maestri
TeleRadio Cremona Cittanova
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