Nella Messa del 1° gennaio l’augurio dell’amministratore apostolico ad accogliere la misericordia per vincere l’indifferenza e conquistare la pace

Mons. Lafranconi si è anche fatto portavoce degli auguri del suo successore, il vescovo eletto di Cremona mons. Antonio Napolioni, che proprio a fine mese farà il proprio ingresso in diocesi ricevendo l’ordinazione episcopale

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La consapevolezza che la pace non è solo il frutto delle scelte dei grandi della terra, ma viene garantita nella misura in cui il tessuto sociale è capace, nella quotidianità, di rapporti pacifici. E proprio l’Anno della Misericordia potrà essere occasione per imparare dal Signore a vivere questo atteggiamento, fatto di condivisione delle sofferenze e dei disagi degli altri, disponibilità al perdono, apertura di cuore che non giudica le apparenze. È questo l’augurio per il nuovo anno fatto da mons. Lafranconi nella Messa del 1° gennaio in Cattedrale. Un augurio che non ha voluto essere di parole, anche se non sono naturalmente mancate neppure queste, con l’amministratore apostolico che si è fatto portavoce anche del saluto del suo successore, il vescovo eletto di Cremona mons. Antonio Napolioni, che proprio a fine mese farà il proprio ingresso in diocesi nel giorno in cui riceverà anche l’ordinazione episcopale.

In tanti hanno preso parte, nel pomeriggio di venerdì 1° gennaio in Cattedrale, alla Messa presieduta dall’amministratore apostolico mons. Dante Lafranconi nella solennità di Maria Madre di Dio, che come consuetudine ha coinciso anche con la Giornata mondiale della pace. “Vinci l’indifferenza e conquista la pace” il titolo scelto da Papa Francesco per l’edizione 2016.

Proprio il messaggio del Pontefice è stato lo spunto per fare gli auguri per il nuovo anno. “Da Dio – ha detto nell’omelia mons. Lafranconi – vorremmo imparare a fare dei nostri auguri non solo espressioni cordiali di benevolenza, ma vorremmo diventassero gesti concreti che ci incamminano verso ciò che forse desideriamo di più: realizzare la nostra convivenza all’insegna della fiducia, della stima e dell’affidabilità reciproca”.

Auguri che sono stati tradotti concretamente nell’Incarnazione, ha ricordato il Vescovo riferendosi alla prima lettura (Nm 6, 22-27), sottolineando poi la dignità di figlio di Dio di ogni uomo “grazie a un Dio – ha proseguito richiamando la seconda lettura (Gal 4,4-7) – che condivide la nostra vita e la nostra storia dandoci la possibilità di condividere la sua vita”.

Poi il riferimento diretto al messaggio del Papa per la Giornata della pace di quest’anno, con l’invito a “guardare all’altro non con indifferenza, ma con la stessa attenzione premurosa e cordiale con cui ci guarda Dio”.

Mons. Lafranconi ha quindi sottolineato come il successo della pace del mondo non derivi sono dalle decisioni dei grandi della terra, ma “nella misura in cui il tessuto sociale è capace, nella quotidianità, di rapporti pacifici”. “Ciascuno può fare qualcosa – ha precisato – se iniziamo nelle nostre relazioni quotidiane a vincere l’indifferenza e costruiamo quel tessuto di vita condivisa che mette in pista una possibilità di fraternità vissuta e condivisa”.

Quindi il richiamo all’Anno della Misericordia, nel quale è necessario imparare dal Signore ad avere nei confronti degli altri un atteggiamento fatto di condivisione delle sofferenze e dei disagi, disponibilità al perdono, apertura di cure che non giudica le apparenze.

Un augurio che mons. Lafranconi ha voluto porre sotto la protezione di Maria, nel giorno in cui si celebra la sua festa. “Ci aiuti la Vergine Maria all’inizio di quest’anno – ha concluso – a vivere in pienezza l’augurio di accogliere la misericordia di Dio e di essere misericordiosi tra noi, perché vincendo l’indifferenza possiamo anche noi conquistare la pace”.

La Messa, animata dal coro della Cattedrale, diretto dal maestro don Graziano Ghisolfi e con accompagnamento all’organo Mascioni del maestro Fausto Caporali, è stata concelebrata dai canonici del Capitolo della Cattedrale con il presidente mons. Giuseppe Perotti, il vicario generale mons. Mario Marchesi e il delegato episcopale per la Pastorale don Irvano Maglia. Hanno prestato servizio all’altare i diaconi permanenti Cesare Galantini ed Eliseo Galli. Presenti come ormai consuetudine i ministranti adulti della parrocchia di Casalbuttano.

Il testo dell’omelia dell’amministratore aspostolico

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