Messa delle Palme: «I giorni del dolore non sono infiniti. La croce ci conduce ad una felicità eterna» (VIDEO e FOTO)

Il vescovo emerito Lafranconi ha presieduto in Cattedrale la celebrazione nella domenica della Passione. La sua riflessione sul senso del dolore umano e del desiderio di un bene infinito

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Anche la Messa della Domenica delle Palme si è celebrata quest’anno nelle chiese a porte chiuse. Anche in Cattedrale i banchi vuoti hanno accolto l’ingresso del vescovo emerito Dante Lafranconi che ha iniziato la celebrazione trasmessa in diretta per tutta la diocesi dal fondo della navata centrale: da lì, in processione con i rami d’ulivo, si è rivissuto l’ingresso di Gesù a Gerusalemme.

Con lui il cerimoniere don Flavio Meani e don Graziano Ghisolfi per l’animazione dei canti, accompagnati all’organo dal maestro Fausto Caporali, e il diacono permanente Cesare Galantini con seminaristi Alberto Bigatti e Francesco Tassi per la lettura del Vangelo della Passione secondo Matteo.

E della Passione, nella sua omelia, il vescovo emerito Lafranconi ha colto in particolare il passaggio radicale dalla gloria degli “Osanna!” all’ingresso di Gesù in Gerusalemme, al grido della folla sul Calvario “Crocifiggilo!”. «Tutte le glorie di questo mondo – ha riflettuto – sono effimere. Così passiamo dalla gloria di Gerusalemme al Calvario, passando però dal Cenacolo dove Gesù lascia il suo corpo e il suo sangue come perenne memoria di ciò che si è svolto durante la sua Passione. Noi lo abbiamo tra le mani come Eucaristia».

Di fronte alla sofferenza che anche noi, oggi, in questo tempo di epidemia che stiamo vivendo – ha proseguito monsignor Lafranconi – «giustamente speriamo si concluda e chiediamo al Signore di venirci in soccorso e di liberarci da questa sofferenza. Quanto dolore, fatiche, stanchezza! Ma vediamo anche quanto amore di persone che si donano per andare incontro alle necessità. E soprattutto non viene meno la nostra certezza che anche la pandemia passerà. Mentre noi speriamo la felicità che dura in eterno, quella che il Signore ci garantisce con la sua risurrezione».

Se «la tentazione può essere quella di gridare a Cristo: “Scendi dalla croce, così ti crederemo”», come la folla sul Calvario, non dimentichiamo «che il nostro desiderio di salvezza e felicità passa dalla croce».

Il vescovo emerito ha concluso con una preghiera per i giorni di questa Settimana Santa così particolare da vivere «con occhi concreti di fronte a tanto dolore e tante lacrime, ma senza dimenticare che c’è qualcosa di grande e definitivo»: «O Signore – ha pregato – aiutaci a vivere i giorni della nostra passione senza dimenticare che sono pesanti, sono lunghi, ma non sono infiniti. Non sono il tutto. Ciò che non finisce è invece la beatitudine eterna che condividi con noi attraverso la risurrezione di tuo Figlio».

La celebrazione è poi proseguita con il Credo e le intenzioni di preghiera, tra cui anche quella per i sacerdoti defunti e in particolare il ricordo di monsignor Alberto Franzini, parroco della Cattedrale deceduto nella notte tra venerdì e sabato.

A seguire la preghiera per la Comunione spirituale ha accompagnato nel silenzio del raccoglimento i fedeli collegati attraverso i canali della comunicazione, prima della benedizione finale.

 

Photogallery della Messa delle Palme in Cattedrale

 

Il video della celebrazione

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