“L’uomo di fronte alla meraviglia dell’universo”, relazione di Mario Gargantini a Pandino (AUDIO)

Il docente di fisica e divulgatore scientifico ospite il 22 novembre

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L’uomo e l’universo, inteso come la realtà che ci circonda: un rapporto fatto di ascolto, di interrogativi e di scoperte continue. Ne ha parlato Mario Gargantini, docente di fisica e divulgatore scientifico, ospite nella serata di venerdì 22 novembre all’oratorio di Pandino del terzo dei quattro incontri per adulti a tema non fisso organizzati da un gruppo di laici delle parrocchie di Arzago, Calvenzano, Cassano d’Adda-San Zeno, Pandino, Rivolta e Vailate, dal titolo “L’uomo di fronte alla meraviglia dell’universo”.

“Da sempre l’uomo, quindi anche quello primitivo – ha esordito il professore – ha osservato l’universo, le stelle, e di fronte a questo spettacolo ne è rimasto colpito iniziando ad interrogarsi su che cosa fosse quella meraviglia che vedeva volgendo lo sguardo verso l’alto. L’universo, inteso come tutta la realtà che ci circonda suscita continuamente interrogativi. È la scienza che si è incaricata di cercare delle risposte, trovandone anche di importanti. Tuttavia ne sa dare solo alcune, interessanti, importanti, certo, ma apre anche nuovi interrogativi”.

Alla radice della scienza, secondo Gargantini, ci sono evidenze che sono le stesse da cui partono tutti. La prima è che la realtà esiste. La scienza constata ciò e lo riconosce. E si stupisce.

“Un grande scienziato –ha detto il relatore- è colui che trova tutti i giorni la sorpresa, un concetto ben espresso da Albert Einstein che lo ha chiamato la sacra curiosità dell’indagine che si desta nell’impatto con l’universo. La realtà colpisce con le sue caratteristiche e la persona risponde. Fare lo scienziato è un modo di rispondere ma anche chi non lo è risponde, in vari modi, con una fotografia, con la musica, con una poesia o semplicemente parlandone con un amico. Insomma, la realtà colpisce e l’uomo in qualche modo risponde”.

Una seconda evidenza è che il cosmo non è muto ma parla. “Nel 1920 –si è scoperto che il sole, la luna e le stelle in generale non emettono soltanto luce ma anche onde elettromagnetiche, che potevano essere catturate e così è stato fatto: oggi è possibile farlo”.

Terza evidenza: il cosmo è comprensibile. L’uomo riesce a capirci qualcosa, secondo Gargantini, perché tutto l’universo è un fiorire di comprensione. L’uomo può partecipare a questa conoscenza perché si rende capace di interrogare sempre meglio l’universo ma la risposta di quest’ultimo è sempre più grande. E cosa serve per interrogare l’universo? La semplicità. Quella stessa semplicità di cui scriveva una delle personalità più intelligenti del secolo scorso, lo scienziato Enrico Fermi, facendo l’esempio di quel contadino, apparentemente rozzo, ma solo apparentemente tale, che una sera lui stesso, ascoltandolo mentre parlava con altri contadini guardando il cielo stellato, sentì dire. “Com’è bello. E c’è chi dice che Dio non esiste”.

Ascolta l’audio della serata

Al termine della relazione Gargantini ha risposto a diverse domande del pubblico. Don Andrea Lamperti Tornaghi, vicario pandinese, ha chiuso la serata.

Il quarto incontro si terrà venerdì 29 novembre, all’oratorio di Calvenzano e verterà sul tema “Pace a Nagasaki”.

Luca Maestri
TeleRadio Cremona Cittanova
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