Le monache Domenicane hanno festeggiato con il Vescovo i 10 anni di clausura a S. Sigismondo

La ricorrenza in occasione dei Secondi Vespri dell'Epifania

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Nel pomeriggio del 6 gennaio, come tradizione, il vescovo di Cremona ha presieduto il canto dei Secondi Vespri della solennità dell’Epifania nella chiesa monastica di S. Sigismondo, in città. Una consuetudine che si rinnova ininterrotta da dieci anni, quando il 6 gennaio 2008 l’allora vescovo Dante Lafranconi con una solenne celebrazione pose ufficialmente la clausura sul nuovo monastero di clausura predisposto nel complesso di S. Sigismondo per le monache domenicane, trasferitesi da Fontanellato.

La comunità monastica aveva fatto il proprio ingresso ufficiale in diocesi poche settimane prima, l’8 dicembre 2007. Le 18 monache di clausura conducono una vita contemplativa secondo il progetto di San Domenico: il fondatore dell’Ordine dei Frati Predicatori associò, infatti, le monache all’evangelizzazione con la preghiera e con la testimonianza di una vita di vicendevole carità. Ogni giorno elevano la lode a Dio, attraverso la preghiera liturgica, affinché la Parola porti frutti di bene in tutti coloro ai quali è rivolta. La clausura papale, la vita totalmente consacrata a Dio con la professione dei consigli evangelici, l’unanimità e il quotidiano perseverare in preghiera fanno di questo monastero un polmone di spiritualità per l’intera Diocesi, in piena sinergia con il silenzioso operato delle sorelle claustrali della Visitazione, a Soresina.

In questi dieci anni due monache domenicane giunte a Cremona nel 2007 sono salite alla Casa del Padre, ma altrettante nel frattempo si sono unite a questa comunità, posta in modo “strategico” tra tre luoghi di particolare attenzione e preghiera: l’ospedale di Cremona, la vicina casa circondariale e la non distante autostrada.

Così, dopo le solenni celebrazioni dell’8 dicembre in occasione dell’anniversario dell’insediamento, con la Messa presieduta dal vescovo emerito Dante Lafranconi [leggi tutto] che volle e accolse la comunità claustrale, sabato 6 gennaio le monache dell’Ordine dei frati predicatori hanno ricordato il decimo anniversario della posa della clausura papale nel Monastero S. Giuseppe presso S. Sigismondo. Due gli appuntamenti nella solennità dell’Epifania: al mattino la Messa presieduta dal cappellano del Monastero, don Gianpaolo Maccagni; nel pomeriggio il canto del Vespro presieduto dal vescovo Antonio Napolioni.

Diversi gli “amici” del Monastero che anche in questa occasione non hanno voluto far mancare la propria vicinanza e il proprio affetto alle monache, guidate – oggi di nuovo, così come dieci anni fa – dalla priora madre Lucia Soncini. Presenti anche diversi sacerdoti. Tra loro in particolare il delegato episcopale per la Vita Consacrata, don Giulio Brambilla, accanto a mons. Napolioni.

Dopo il canto del Vespro e l’esposizione del Santissimo per l’adorazione, prendendo spunto dal brano del profeta Isaia (60, 1-6) il Vescovo si è soffermato sui verbi di questo testo, che ben sintetizzano il progetto e l’opera di Dio e che dovrebbero diventare anche fecondo programma di vita per ciascuno. Tre le parole chiave: risveglio, cammino e festa. Elementi di un progetto che Dio rivolge all’intera umanità.

Nelle parole di mons. Napolioni non è mancato il riferimento ai dieci anni di clausura, con le monache domenicane indicate dal Vescovo come “le custodi di quella Luce senza la quale non c’è risveglio, cammino e festa”, “nella misura in cui noi stessi ne sentiamo lo straripante bisogno”. Una luce che bisogna accogliere aprendo gli occhi sul Verbo, ma nello stesso tempo chiudendoli nell’atteggiamento adorante, ha sottolineato il Vescovo, richiamando quello che da sempre è il ritmo della vita della Chiesa, sempre bisognosa di questo cuore pulsante.

Photogallery dei Vespri dell’Epifania

 

Dieci anni di presenza delle Domenicane a Cremona raccontata dalle monache

 

Il presepio allestito a S. Sigismondo

I giorni delle festività natalizie sono anche l’occasione, presso la chiesa di S. Sigismondo, per visitare l’artistico presepio realizzato dal maestro Giovanni Gregori. Il motivo ispiratore di quest’anno sono state le statue, per le quali Gregori ha creato un paesaggio adatto e un’ambientazione adeguata. Partendo da un disegno realizzato per le scenografie del teatro, Giovanni Gregori ha riprodotto un borgo popolare che facilmente si può vedere nelle regioni dell’Italia meridionale.

A lato e sopra la capanna ruota la quotidianità. Ci sono figure che lavorano e, in questo movimento, c’è un evento che non stravolge subito tutto ma attira solo pochi. Sono solo i pastori, infatti, che si avvicinano alla capanna mentre tutto attorno la vita sembra continuare il suo ritmo consueto. A questo riguardo si può notare la zona dietro la capanna dove si nota un movimento di particolare effetto.

In questo tempo di Natale in molti sono passati per ammirare il presepio di S. Sigismondo complimentandosi per l’ottima realizzazione. Anche le monache, naturalmente, esprimono la più viva gratitudine al genio di Giovanni Gregori che mette ogni anno a disposizione della bella chiesa monastica cittadina i suoi doni di arte e di fede.

 

Il sito internet delle Domenicane di Cremona

 

Photogallery dell’insediamento in Diocesi (8 dicembre 2007):

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