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È stata inaugurata venerdì al Museo diocesano di Cremona la mostra fotografica Mapuche, il ritorno delle voci antiche, un reportage del fotografo argentino Pablo Ernesto Piovano, realizzato in collaborazione con il Festival della Fotografia Etica di Lodi. L’esposizione, visitabile fino al 23 marzo, racconta la resistenza culturale e spirituale del popolo Mapuche, una delle più antiche comunità indigene della Patagonia cilena.
Attraverso immagini intense e toccanti, Piovano documenta la lotta di un popolo che da secoli resiste alla colonizzazione e alla spoliazione delle proprie terre, ora minacciate da grandi aziende petrolifere, centrali idroelettriche e industrie minerarie. «L’obiettivo del Festival della Fotografia Etica – spiega Laura Covelli, curatrice della mostra – è amplificare il lavoro dei fotografi che abbiamo ospitato negli anni e raggiungere un pubblico sempre più ampio, valorizzando il percorso espositivo in base al luogo che ci accoglie».
La collaborazione tra il Festival e il Museo Diocesano prosegue con questa terza edizione, dopo le mostre Exodus, sull’immigrazione, e In the world but not of it, sulle comunità hutterite del Nord America. Questa volta, il focus si sposta sull’America Latina, portando alla luce una storia millenaria di resistenza.
«Abbiamo voluto accompagnare le fotografie con poesie e disegni che raffigurano, ad esempio, le erbe sacre utilizzate dalla machi, la sacerdotessa Mapuche – prosegue Covelli – per unire più linguaggi, pur senza togliere centralità alla fotografia. È un reportage che racconta una storia di cronaca con un taglio legato alla spiritualità e alle connessioni invisibili tra i Mapuche e la loro terra».
Anche per il Museo diocesano di Cremona questa mostra rappresenta un passo ulteriore nella sperimentazione di nuovi linguaggi espositivi. «Ospitare una mostra di fotografia contemporanea in un museo di arte sacra è parte di un percorso consolidato che vuole rendere il museo più dinamico e aperto a tematiche attuali – afferma Stefano Macconi, curatore del museo –. La storia dei Mapuche, con la loro profonda spiritualità e identità culturale, si sposa perfettamente con la missione del nostro museo».
Uno degli scatti della mostra sarà esposto nella sala delle crocifissioni del percorso del museo, creando un ponte tra la spiritualità cristiana e quella ancestrale del popolo Mapuche.
La mostra Mapuche, il ritorno delle voci antiche rappresenta un’opportunità per esplorare una cultura che, nonostante tutto, continua a resistere e a vivere.