«L’Acr ci ricorda l’importanza di lasciarci educare dai bambini» (FOTO)

Anche il vescovo Napolioni ha preso parte, nel pomeriggio di domenica 29 settembre a Cristo Re, alla festa diocesana per i 50 anni dell'Acr

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«L’Acr ci ricorda l’importanza di lasciarci educare dai bambini». Con queste parole il vescovo Antonio Napolioni ha concluso il suo intervento all’interno della festa per i 50 anni dell’Azione Cattolica Ragazzi. L’evento si è svolto nel pomeriggio di domenica 29 settembre presso l’oratorio della parrocchia di Cristo Re, a Cremona, e ha coinvolto numerosi gruppi di ragazzi e di educatori da tutta la diocesi.

Dopo il breve momento di accoglienza e la consegna delle maglie ufficiali a tutti i presenti, la festa ha preso il via con la breve introduzione di Melania Fava, responsabile diocesana dell’Azione cattolica ragazzi. «Essere qui, oggi, è una grande gioia per me. Ed è resa ancor più profonda dalla consapevolezza di non essere sola. Stiamo vivendo questa festa insieme – ha proseguito – quindi il clima che respiriamo è quello della condivisione che, da sempre, caratterizza l’esperienza di Azione cattolica». La responsabile, però, non si è fermata al presente: «Festeggiare un anniversario come questo ci deve ricordare che veniamo da una storia, ma che siamo anche invitati a portarla avanti. L’A.C.R. è un esercizio ecclesiale e, come Chiesa, non possiamo che sentirci in cammino verso il futuro».

Alle parole della responsabile è seguito il momento di gioco e divertimento che ha animato il pomeriggio di tutti i ragazzi presenti: invitati a preparare il menù perfetto per la festa. I bambini, divisi in squadre, si sono sfidati per recuperare gli ingredienti e, tra una competizione e l’altra, hanno partecipato allo spettacolo proposto dall’équipe diocesana.

Al termine del momento ricreativo è stata ceduta la parola a un ospite a sorpresa, il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti. «Io sono un grande fan dell’Azione cattolica – ha raccontato il primo cittadino cremonese ai bambini – e mi fa piacere vedervi così numerosi, perché mi ricorda il grande valore aggregativo di questa esperienza che la rende non solo significativa nel cammino di fede di ciascuno, ma rilevante anche a livello sociale e umano».

Successivamente è stato il momento di Silvia Corbari, presidente diocesana dell’Ac cremonese, che ha ricordato «il grande valore della dinamica esperienziale, che guadagna importanza perché rende possibile l’ingresso e la partecipazione vera alla vita della Chiesa. Che si tratti di momenti formativi o incontri quotidiani, lo stile dell’Azione Cattolica invita a riconoscere nell’altro il volto del Signore».

Per concludere la fase celebrativa della festa è poi arrivato il vescovo Napolioni che ha guidato il momento di preghiera. Nella sua breve riflessione ha sottolineato l’importanza di «porsi davanti ai bambini non solo come educatori, ma come cristiani che hanno la consapevolezza di doversi lasciar educare dai più piccoli», soprattutto perché, stando insieme a loro si può imparare «a parlare la lingua dell’altro, ad uscire dai propri schemi per adeguarsi a quelli altrui e, finalmente, potersi capire».

Alle parole del Vescovo hanno fatto eco quelle di don Daniele Rossi, assistente diocesano dell’Acr: «Se oggi possiamo essere qui a festeggiare è perché qualcuno ci ha permesso di farlo. Dobbiamo ringraziare tutti coloro che sono venuti prima di noi, che hanno creduto nell’Azione cattolica, e tutti quelli che si sono spesi per preparare questa giornata, cioè i membri dell’équipe diocesana e i molti educatori che si sono resi disponibile per collaborare. Aggiungo un grazie anche per Ilaria Fumagalli e Francesca Gandolfi, responsabili regionali di Acr che hanno voluto essere con noi oggi. Evidentemente credono fortemente in ciò che fanno, e per questo dobbiamo dire loro grazie».

Immancabile, come in ogni compleanno che si rispetti, la torta celebrativa che, spente le sue cinquanta candeline, ha dato il via al buffet e al momento più leggero e disteso della festa.

Cinquant’anni sono tanti, ma non sono un traguardo, stando alle parole di chi l’Acr la vive in prima linea. La sfida è calare l’esperienza nel quotidiano. Le energie ci sono, le forze non mancano. Non resta che mettersi in cammino.

 

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Andrea Bassani
TeleRadio Cremona Cittanova
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