Monsignor Napolioni nella festa della polizia: «Trasmettere fiducia piuttosto che angoscia»

Lunedì 30 settembre a S. Michele la celebrazione presieduta dal Vescovo

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Festa della Polizia di Stato alla presenza del vescovo Antonio Napolioni, che nella mattina di lunedì 30 settembre ha celebrato la ricorrenza del patrono san Michele nell’omonima chiesa di Cremona. Fiducia e speranza le parole d’ordine, insieme al grazie e all’augurio per il lavoro di ogni giorno.

A fare gli onori di casa il questore Carla Melloni, in servizio in città ormai da un anno, affiancata dal prefetto Vito Danilo Gagliardi e dai comandanti dagli altri corpi. Presenti il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti e il presidente della Provincia Mirko Signoroni, oltre naturalmente ad agenti e dirigenti della Questura e delle altre specializzazioni.

Due poliziotti in alta uniforme ai piedi del presbiterio, dove insieme al Vescovo c’erano il parroco di S. Michele Vetere don Aldo Manfredini, il cappellano della polizia per Cremona e Mantova don Stefano Peretti e il cerimoniere episcopale don Flavio Meani.

Aprendo l’omelia monsignor Napolioni ha rivolto l’attenzione proprio all’arcangelo Michele (Dn 7,9-10.13-14) e al bisogno della Parola di Dio per dare «speranza, certezza e fiducia al mondo che sperimenta quotidianamente l’insidia del male».

E qui un primo compito affidato alla polizia, e in generale alle istituzioni insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: trasmettere fiducia piuttosto che angoscia. Anche perché – ha ricordato il Vescovo – anche se non mancano motivi reali di angoscia, è però vero che «talvolta ci si condiziona reciprocamente esasperando ragioni di angoscia rispetto a ragioni di speranza». Lo ha affermato portando due esempi concreti: la percezione di sicurezza che diminuisce a fronte invece del calo del numero dei reati, oppure quella riguardante la presenza dei migranti, percepiti in Europa come fossero il doppio e in Italia addirittura di tre volte e mezzo in più. Da qui un richiamo anche ai media, con il loro ruolo decisivo nella cultura sociale.

Il monito del Vescovo è stato anche rispetto a una «tentazione di imbarbarimento». Ha così messo in guardia dal «si salvi chi può» che porta a costruirsi piccoli mondi come fuga dalla realtà, in particolare per categorie privilegiate come i ricchi e i potenti. Eppure, «Mai come oggi ci si salva solo insieme!», ha ribadito con forza.

Consapevole anche che «Nel mondo ha sempre vinto il bene, nonostante l’apparenza. Persino le guerre non hanno avuto l’ultima parola. Dalle macerie la dignità umana ha saputo costruire civiltà migliori di quelle precedenti». Ecco allora la necessità di un risveglio di coscienze, morale e spirituale, «per non dormire più nella regione della polvere». Senza dimenticare che «il Signore ha scelto di salvarci attraverso uomini e donne che si impegnano, ricercando le vie della salvezza».

Dopo la Messa, conclusa con la preghiera al patrono, la festa è proseguita con l’ormai tradizionale “Family day” dedicato alle famiglie dei poliziotti.

Per l’occasione, inoltre, la sede della Questura in mattinata è stata aperta al pubblico per visite guidate con in collaborazione con il FAI, Fondo Ambiente Italiano, che con i propri volontari ha illustrato la storia e gli ambienti di Palazzo Manara.

 

Photogallery della celebrazione

TeleRadio Cremona Cittanova
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