La vera prova del cuoco: l’etica oltre alla qualità del cibo

Riflessione di don Bruno Bignami sullo spreco alimentare, tema al centro del congresso internazionale in programma il 3 e 4 marzo a Cremona

image_pdfimage_print

Cremona per due giorni al centro dell’attenzione internazionale grazie al congresso “Sprechi alimentari – Fattori contaminanti – Incidenza sulla mortalità – Gestione del rischio” in programma venerdì 3 e sabato 4 marzo presso la Camera di Commercio con la partecipazione di 33 Stati esteri chiamati a confrontarsi sul tema; occasione anche per incontri mirati tra addetti commerciali dei Consolati presenti e alcune aziende locali. In questo contesto proponiamo una riflessione sullo spreco del cibo a firma di don Bruno Bignami, responsabile del tavolo di coordinamento pastorale “Nel mondo, con lo stile del servizio”.

«Dimmi come mangi e ti dirò chi sei». Non passa giorno che la tv non dia spazio ai volti noti della cucina. Siamo molto attenti alle diete e ai problemi alimentari. Eppure il nostro tempo non riesce ad affrontare lo scandalo numero uno del cibo: lo spreco. I dati sono impietosi, se si pensa che un terzo della produzione mondiale finisce in discarica. In Italia ogni giorno si gettano nella spazzatura 4mila tonnellate di cibo ancora buono. Al termine di un anno sono circa 6 milioni di tonnellate!

Papa Francesco lo ha denunciato nell’Esortazione apostolica “Evangelii gaudium”: «Ci scandalizza il fatto di sapere che esiste cibo sufficiente per tutti e che la fame si deve alla cattiva distribuzione dei beni e del reddito. Il problema si aggrava con la pratica generalizzata dello spreco».

C’è chi mangia troppo e chi troppo poco. Sono due facce della stessa medaglia: il rifiuto etico dell’altro. L’esclusione alla tavola avviene nella forma della chiusura del cuore, propria della mentalità del «si salvi chi può».

Lo scarto del cibo non ha il solo risvolto del troppo cibo cucinato e destinato alla spazzatura. E’ il sistema alimentare industriale a fare acqua. Si produce a costi così ridotti che molti lavoratori in campo agricolo non vedono riconosciuta la loro fatica. Sono strozzati. Inoltre, a monte si assiste a un colossale spreco di risorse comuni, quali l’acqua, l’elettricità, il tempo e le energie.
Basti questo dato: nel mondo, per il cibo scartato, in 12 mesi s’investe un volume di acqua pari al flusso annuo di un fiume come il Volga, si utilizzano 1,4 miliardi di ettari di terreno e si provocano 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. Una gigantesca impronta ecologica che mette in gioco sia la sostenibilità sia la giustizia tra le generazioni. È una cultura che non scarta solo rifiuti-oggetti, ma genera rifiuti umani: contadini che smettono la loro attività, terre in mano a pochi, perdita della biodiversità, impoverimento e ingiustizia… Domina la legge del più forte.

Per questo, la risposta è in una diversa cultura alimentare. Non solo quella che si preoccupa di tramandare ricette con buoni ingredienti, ma prima ancora quella che richiede cibo etico. Ci si dovrebbe domandare da dove provengono i prodotti dell’agricoltura, quale filiera li ha portati sulla tavola di casa, quale riconoscimento del lavoro si è operato, quale giustizia si è salvaguardata. Imparare a chiedersi se i propri acquisti aiutano qualcuno a stare meglio, serve a renderci operatori di giustizia. Continuare nel disinteresse, calpestando la dignità di molti e fingendo di non sapere, potrebbe fare di noi degli operatori di iniquità.

Dimmi «come» mangi corrisponde a rendere conto «di quanto», «di che cosa» e «in che modo».

Si mangia con gli occhi aperti sui fratelli e con il cuore, prima che con la bocca.

Ecco la vera prova del cuoco!

Don Bruno Bignami

 

Il Convegno di Cremona

L’evento è organizzato dal Centro Incontri Diplomatici, in partnership con la Fe.N.Co. (Federazione Nazionale Consoli esteri) e sotto l’Alto patrocinio del Parlamento europeo, della Presidenza del Consiglio, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, del Ministero dell’Ambiente, del Ministero dell’Agricoltura, del Corpo Consolare di Milano e della Lombardia, del Corpo Consolare di Torino e del Consiglio della Regione Lombardia, nonché della Provincia di Cremona, del Comune di Cremona, della Camera di Commercio di Cremona e della Fondazione Comunitaria della provincia di Cremona.

Il Capo dello Stato ha destinato la Medaglia Presidenziale quale suo premio di rappresentanza proprio al Congresso Internazionale “Sprechi alimentari – Fattori contaminanti – Incidenza sulla mortalità – Gestione del rischio”.

Molti i Paesi interessati: per l’Europa – Asia Minore: Bielorussia, Bosnia, Francia, Italia (con Davide Bradanini, Secondo Segretario Presso Rappresentanza Permanente Onu – Roma), Malta (Paese che ha la Presidenza del I semestre europeo 2017), Portogallo, Repubblica Ceca, Rep. Slovacca, Romania, Slovenia, Ungheria; Turchia; per il Medio Oriente: Giordania, Oman, Palestina; per l’Africa: Algeria, Marocco, Etiopia, Camerun, Senegal.

Per America Latina e Caribe: Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, El Salvador, Messico, Nicaragua, Repubblica Dominicana; inoltre Stati Uniti d’America, per l’Asia: Bangladesh, Repubblica dell’Unione del Myanmar, Vietnam.

Programma del congresso

Facebooktwittermail