Istituto secolare Sant’Angela Merici, deceduta la superiora Giuseppina Cattaneo

I funerali nel pomeriggio di mercoledì 20 aprile a Trigolo presieduti dal vescovo emerito Dante Lafranconi

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Lunedì dell’Angelo, presso la casa di riposo Brunenghi di Castelleone è deceduta Giuseppina Cattaneo, superiora dell’Istituto secolare Sant’Angela Merici. Nata a Valleve, in provincia di Bergamo, nel 1942, aveva lì conosciuto la Compagnia di S. Orsola e aveva deciso di aderirvi il 31 dicembre 1973 nella cappella della casa madre in via Geromini, a Cremona, davanti all’assistente spirituale mons. Folchini e alla direttrice Ida Balzacchi aveva emesso la professione perpetua.

A Trigolo, dove risiedeva, ha profuso in tanti anni tutto il suo impegno generoso a servizio della parrocchia e della gioventù femminile, diventando un punto di riferimento per tanti situazioni di fragilità. Sempre disponibile, aveva accettato di ricoprire il ruolo di superiora per diversi mandati.

Ricoverata per un malore presso l’ospedale di Cremona, non si era più ripresa ed era era stata trasferite da alcuni giorni a Castelleone.

Il vescovo Antonio Napolioni, assente in questi giorni da Cremona, ha espresso a tutto l’Istituto le condoglianze della Diocesi e la gratitudine per quanto la Compagnia di S. Angela ha fatto a servizio della diocesi.

Le esequie si celebreranno mercoledì 20aprile alle 15 nella chiesa parrocchiale di Trigolo e saranno presiedute dal vescovo emerito di Cremona, Dante Lafranconi.

 

Le Figlie di Sant’Angela Merici

La Compagnia di Sant’Orsola, comunemente conosciuta come Compagnia di Sant’Angela, è stata fondata da Angela Merici il 25 novembre 1535 a Brescia. Dopo una prima diffusione in città l’esperienza della Compagnia si è dilatata in molte altre diocesi italiane e all’estero. Nel 1810 ha subito la soppressione decretata dalle leggi napoleoniche; nel 1866 è rinata a Brescia ad opera del vescovo Gerolamo Verzeri e delle Sorelle Elisabetta e Maddalena Girelli.

Il carisma è ben delineato dalle parole che Angela stessa propone nel proemio della Regola: le sue Figlie sono state “… elette ad essere vere e intatte spose del Figliol di Dio…” e lo spazio in cui vivono questa luminosa chiamata – che afferma il primato dell’amore – non è la solitudine di un chiostro ma il mondo, il luogo vasto e complesso del convivere umano nel quale sono chiamate a servire il regno di Dio con responsabilità propria, nella fedeltà alla santa madre Chiesa, in comunione con il vescovo diocesano.

Pur essendo nata senza dedicarsi ad opere specifiche, la Compagnia nel corso dei secoli ha orientato l’attività delle Figlie all’insegnamento della dottrina cristiana, alla educazione della gioventù femminile e all’apostolato parrocchiale in genere.

Anche oggi le Figlie di Sant’Angela (chiamate familiarmente Angeline) vivono nelle proprie famiglie, esercitano un lavoro con il quale si sostengono, partecipano alla vita sociale e civile, alle condizioni ordinarie della vita; non si distinguono esternamente dagli altri né accentuano questa distinzione in alcuna altra forma.

Sono presenti nelle realtà del mondo con l’intento di vivere all’interno di esso lo spirito evangelico, perché non prevalga la logica dell’uomo egoista, ma la logica di Dio e quindi dell’amore, della solidarietà, della pace, della giustizia.

Vivono intensamente la loro appartenenza alla Chiesa ed esprimono il loro amore ad essa ponendosi al servizio della chiesa locale, nella Parrocchia, all’interno della quale operano preferibilmente nei settori della catechesi, nell’animazione di iniziative e gruppi a favore della gioventù, particolarmente della gioventù femminile.

TeleRadio Cremona Cittanova
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