In via Brescia la festa per il Patrono d’Italia

Martedì 4 ottobre, nel giorno di san Francesco d'Assisi, il vescovo Napolioni, affiancato dall'emerito mons. Lafranconi, ha presieduto la Messa nella chiesa dei Frati Cappuccini di Cremona

image_pdfimage_print

Martedì 4 ottobre, in occasione della festa di san Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, a presiedere la solenne Eucaristia delle 18.30 nella chiesa dei Frati Cappuccini di Cremona, in via Brescia, è stato come tradizione il vescovo di Cremona.

Una tradizione ripresa quest’anno dopo l’assenza del 2015, visto che la Chiesa cremonese si era fatta pellegrina insieme a tutte le diocesi lombarde sulla tomba del Poverello per la consueta offerta dell’olio alla lampada che arde accanto all’urna del patrono nazionale, gesto affidato ogni anno a una diversa regione italiana.

Una tradizione ripresa quest’anno dal nuovo vescovo Antonio Napolioni: per lui un legame particolare con l’ordine Cappuccino che proprio nella sua Camerino ha visto fondare il primo convento.

Anche per questo il vescovo Antonio, affiancato dall’emerito mons. Dante Lafranconi, si è detto subito “a casa”, sottolineando lo spirito caratteristico delle comunità francescane, segnate da semplicità, accoglienza e fraternità.

La Messa, molto partecipata, è stata concelebrata dai padri Cappuccini, dal vicario zonale don Pierluigi Codazzzi, dal parroco di S. Bernardo (nel cui territorio si trova il Convento) don Giuliano Vezzosi e dai superiori delle comunità religiose presenti in città (Camilliani e Barnabiti).

A salutare ufficialmente mons. Napolioni all’inizio della liturgia è stato il padre guardiano, fra Damiano Ferrario, che proprio facendo riferimento alla presenza del Vescovo ha voluto ricordare il saldo legame di san Francesco con la Chiesa e la forte fede del Fondatore. Spunti per confermare l’adesione della comunità francescana cremonese al cammino della Chiesa diocesana e per auspicare, sul modello di Francesco, una ricostruzione non solo delle tante rovine del mondo, ma prima di tutto di se stessi.

Accanto all’altare la statua di san Francesco, che il Vescovo ha incensato all’inizio della Messa. A campeggiare dietro l’altare la grande croce, cui il Vescovo ha guardato nell’omelia, quasi vestendo i panni del Poverello d’Assisi davanti al Crocifisso di S. Damiano.

Un Cristo che, inchiodato sul legno della croce, allarga le braccia accogliendo l’intera umanità e offrendo se stesso. Tre atteggiamenti che il Vescovo ha riletto focalizzando l’attenzione su un Crocifisso che calamita l’attenzione e sa parlare al cuore dell’uomo, nutrendolo di sé.

Da qui l’invito a una maggiore apertura di cuore, nei confronti di un mondo sempre più chiuso, per arrivare a una vera conversione. Solo così ogni convento, ogni parrocchia e ogni famiglia – ha detto il Vescovo – potrà essere luogo in cui si trova la pace e il riposo, per se stessi e per gli altri.

E non è mancato neppure un pensiero rivolto al Santo Padre. Lui che ha voluto fare proprio lo stile di Francesco prendendo anche il suo nome. Un Papa che ha saputo stupire anche in questa giornata, scelta per una visita a sorpresa alle popolazioni terremotate del Centro Italia.

Al termine della celebrazione, animata dal coro della chiesa francescana e servita all’altare dal gruppo di ministranti adulti che qui collabora, la serata è continuata con un momento di fraternità. Naturalmente alla presenza dell’intera comunità dei Frati minori Cappuccini di via Brescia, composta da 8 fratelli: oltre al guardiano fra Damiano Ferrario, fra Angelo Castronovo, fra Gianfranco Gatti, fra Costanzo Natali, fra Giorgio Peracchi, fra Raffaele Orlando, fra Samuele Ossola, fra Matteo Trezzi.

La comunità cremonese, da sempre a servizio dei poveri della città, in particolare attraverso la distribuzione di generi alimentari e vestiario con l’aiuto del Terz’Ordine Francescano Secolare e di altri volontari, in questi ultimi anni si sta concentrando in particolar modo sulla pastorale giovanile e vocazionale, accogliendo giovani che desiderano fare esperienza della vita francescana e capire che cosa il Signore voglia dalla loro vita.

Il 4 ottobre è stata una giornata di festa anche per l’altra comunità Cappuccina presente in diocesi: quella cui è affidata la cura del Santuario della Madonna della Fontana, a Casalmaggiore.

Photogallery della Messa col Vescovo

Facebooktwittermail