Il ginecologo cremonese Alberto Rigolli in partenza per la Sierra Leone

A Freetown sarà responsabile dell’intervento di Medici con l’Africa Cuamm all’interno del Princess Christian Maternity Hospital, in prima linea per la salute di mamme e bambini

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Da sinistra: Riccardi, Rossi, Rigolli e Mannino

Dall’Ospedale di Cremona al Princess Christian Maternity Hospital di Freetown, capitale della Sierra Leone. Questa la nuova avventura per il dott. Alberto Rigolli, medico ginecologo dell’ASST di Cremona, non nuovo a esportare la propria professionalità in Africa con Medici con l’Africa Cuamm.

Alla vigilia della partenza, l’iniziativa è stata presentata ufficialmente all’Ospedale di Cremona. L’incontro, che si è svolto nella mattinata di mercoledì 13 settembre, ha visto intervenire, oltre al dott. Rigolli, il direttore generale dell’ASST di Cremona dott. Camillo Rossi, il direttore sanitario dott. Salvatore Mannino e il dott. Aldo Riccardi, direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia.

Il dott. Rigolli sarà impegnato in Sierra Leone per due anni e parte forte del sostegno dell’ASST di Cremona a dell’esperienza consolidata in passato in altri contesti africani, con missioni lunghe in Tanzania e Uganda (sei anni in tutto) e più brevi in Mozambico e Sierra Leone, svolte negli ultimi anni sfruttando i periodi di ferie.

«Conosco Medici con l’Africa Cuamm da quando ero ragazzo – racconta Alberto Rigolli – e andavo a Padova, nella sede dell’organizzazione, per incontrare i medici impegnati sul campo in Africa. Poi negli anni ’80 sono partito anche io per la Tanzania e lì è nata anche la mia prima figlia. Il desiderio di impegnarmi per il diritto alla salute di tutti per me è sempre rimasto e, ora che i figli sono grandi e tutta la mia famiglia mi sostiene, volevo rimettere la mia professionalità a servizio di chi ha più bisogno, per quel senso di giustizia che mi spinge da sempre».

«Il lavoro che mi aspetta a Freetown – continua il ginecologo cremonese – sarà impegnativo: ad oggi in ospedale ogni mese muoiono in media 20 madri e 70 neonati. Tutto va migliorato: l’organizzazione, le procedure, la formazione del personale. Io sono contento di partire, perché sento di rimettermi in gioco su una sfida importante, consapevole che tutta l’esperienza che ho accumulato in questi anni lì può fare la differenza. È una sfida che non affronterò da solo, ma insieme a un team Cuamm composto da un’altra ginecologa, da un medico esperto nella gestione ospedaliera, dagli specializzandi italiani che arriveranno a supporto dell’attività ospedaliera e da un logista».

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Rigolli sarà responsabile per Medici con l’Africa Cuamm dell’intervento all’interno del Princess Christian Maternity Hospital, la più importante maternità del Paese. Dopo l’emergenza Ebola, che tra il 2014 e l’inizio del 2016 ha messo in ginocchio il sistema sanitario già precario della Sierra Leone, ora il Paese deve ripartire e la nuova sfida da vincere, riconosciuta anche dalle autorità governative, è quella della lotta alla mortalità materno-infantile.

«L’Asst di Cremona – afferma il direttore generale Camillo Rossi – apprezza e sostiene la scelta del dott. Alberto Rigolli nella condivisione del principio che anima Cuamm, ossia che la salute è un diritto e battersi per il suo rispetto è un dovere. Il gesto di Rigollli – attualmente vicario dell’Unità operativa della Ginecologia dell’Ospedale di Cremona – è una sfida per lui e per noi Azienda rispetto al significato della gratuità della professione medica. Lasciare un contesto sanitario protetto, l’attività di libera professione e gli affetti per offrire e impiegare la propria competenza all’interno di una realtà critica e per questo bisognosa, rafforza il valore all’essere medico. Nel quotidiano sentiremo la sua mancanza, anche se è una mancanza motivata, proficua e vitale. Il nostro desiderio è quello di seguire l’esperienza di Alberto Rigolli – di uomo e di medico – e raccoglierne la testimonianza, consapevoli che condividere i bisogni delle persone significa condividere il senso della vita».

rigolli 2La partenza di Alberto Rigolli rinforza il rapporto tra Medici con l’Africa Cuamm e Cremona, dove è da tempo attivo il gruppo di appoggio Medici con l’Africa Cuamm Cremona, che con le sue iniziative di sensibilizzazione aiuta a diffondere i valori di Medici con l’Africa Cuamm e a portare l’attenzione sul tema della salute dei più poveri in Africa.

«In Sierra Leone – spiega don Dante Carraro, direttore del Cuamm – si registrano i tassi di mortalità materna e infantile più alti al mondo, stando ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le donne e i bambini muoiono per le complicanze legate al parto, troppo spesso non assistito in maniera adeguata, per mancanza di mezzi, per scarse capacità del personale o per ritardi nei soccorsi. Le autorità locali hanno scelto di affrontare questa piaga e ci hanno chiesto di intervenire al Princess Christian Maternity Hospital, che serve un bacino di un milione di persone: non abbiamo potuto tirarci indietro. La partenza di Alberto Rigolli è un nuovo segnale del sostegno che il territorio della Lombardia da sempre ci manifesta. In 65 anni di storia, sono oltre 200 i medici e i volontari originari di queste zone partiti con noi: a loro, come ad Alberto, saremo sempre grati».

È possibile sostenere il lavoro di Alberto Rigolli e del Cuamm con una donazione su c/c postale 17101353 e online su www.mediciconlafrica.org; con 40 euro è possibile garantire il parto assistito a una futura mamma.

Scheda sul Princess Christian Maternity Hospital

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