In occasione del 135° anniversario della nascita di don Primo Mazzolari, si è tenuta la presentazione del libro “Il Vivente, i poveri, la pace” scritto da don Antonio Agnelli e pubblicato da Edizioni San Paolo.
Il pensiero della figura carismatica e profetica del parroco di Bozzolo che continua a ispirare la comunità cattolica e non solo, viene presentato in chiave cristologica da don Agnelli, che tra le pagine di questo libro riesce a tracciare un percorso chiaro nel vasto corpus dei testi mazzolariani.
La presentazione, a cui hanno partecipato anche il consigliere comunale Daniele Bonali in rappresentanza del sindaco di Cremona e don Umberto Zanaboni, vicepostulatore della causa di beatificazione di Mazzolari, è stata introdotta da Paolo Piccioni, ed è stata occasione per un confronto tra l’autore e i presenti per approfondire i temi trattati nel libro evidenziando la profezia e la modernità del pensiero di don Primo: «Cambiano i tempi, ma la forma della violenza, delle guerre e dell’odio rimane attuale – ha spiegato don Agnelli – ciò che don Primo ha detto è ancora pienamente attuale: questo grido di pace e l’appello alla giustizia e a una trasformazione delle coscienze e delle relazioni ha sempre bisogno di essere rinnovato e ritrovato dentro il cambiamento della Storia».
Nei suoi testi Mazzolari ricorda che “i poveri hanno fretta” e l’autore del libro ha voluto rilanciare: «Siamo qui per dire che dobbiamo resistere, dobbiamo fare capire che non tutto è perduto, non dobbiamo demoralizzarci anche se portiamo il peso della croce». Il pensiero mazzolariano sulla Pace e sulla giustizia sociale, infatti, è fonte di ispirazione anche per il mondo laico e invita i cristiani ad agire con una sana “imprudenza”.
L’evento è stato promosso da Pax Christi Cremona e dalla Comunità Laudato Si’ di Cremona, con l’adesione di Azione Cattolica, della Comunità Laudato Si’ Oglio Po e della Tavola della Pace di Cremona e Oglio Po nel contesto dell’anniversario della nascita di don Primo al Boschetto, dove, nella giornata di domenica 12 gennaio, alle ore 16 si svolgerà l’ormai tradizionale visita alla cascina San Colombano, casa natale del parroco di Bozzolo, nel segno di una memoria che continua a vivere e a ispirare speranza.