Il vescovo ha aperto l’anno della famiglia, dove «l’amore umano può diventare infinito» (VIDEO E FOTO)

Venerdì 19 marzo monsignor Napolioni ha presieduto la Messa di apertura dell'anno "Famiglia Amoris Laetitia" nella chiesa cittadina di Cristo Re

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Come accogliere l’appello di papa Francesco a mettere la famiglia al centro della vita della Chiesa, in un tempo in cui le famiglie sono messe in forte crisi per mancanza di lavoro, difficoltà economiche, isolamento dei figli in dad? Come richiamare a gesti di maternità e paternità in un periodo in cui anche lo scambio di pace durante la S. Messa può al massimo passare da uno sguardo e da un sorriso abbozzato a fior di mascherina?

La Chiesa cremonese fa propri gli interrogativi, le riflessioni e le sfide che accompagnano nell’anno che il Santo Padre ha voluto intitolare “Famiglia Amoris Laetitia”, a cinque anni dalla pubblicazione della esortazione apostolica, e che si è aperto proprio nella giornata della festa di San Giuseppe, il 19 marzo

Il vescovo Antonio Napolioni ha inaugurato in diocesi questo speciale anno celebrando nella serata di venerdì 19 marzo la Messa nella Chiesa di Cristo Re, di cui è parroco don Enrico Trevisi, coordinatore del tavolo pastorale “Comunità educante, famiglia di famiglie”, e vi risiedono Maria Grazia e Roberto Dainesi, sposi cremonesi che dirigono l’Ufficio per la pastorale familiare.

La fotogallery della celebrazione

«Oggi ha inizio l’anno della famiglia Amoris laetitia – ha dichiarato don Trevisi introducendo la celebrazione – per rilanciare che in ogni famiglia ci sia al centro il Signore e che al centro della Chiesa ci sia la famiglia». E ha proseguito «Otto anni fa Francesco iniziava sua missione e subito ha posto attenzione alla famiglia. Il tempo che passa rivela questa scelta necessaria e profetica».

Come profetico fu, in diocesi di Cremona, porre una coppia di sposi come incaricati di l’Ufficio per la pastorale familiare che durante tutto l’anno sostiene la costituzione di gruppi famiglia, organizza iniziative in collaborazione con associazioni dislocate sui territori, propone corsi prematrimoniali e momenti di accompagnamento per divorziati, separati e in nuova unione.

Allora inaugurare l’anno della famiglia a partire dalla festa del papà è un richiamo ad una maggiore attenzione che anche la comunità cristiana deve riporre nei confronti dei cambiamenti vissuti dalla famiglia, dalle coppie, dalle differenti generazioni.

«Ascoltare e conoscere quel che accade nelle case – ha riflettuto il Vescovo Napolioni nella sua omelia – non sia per controllare o insegnare ma per comprendere e cogliere il cammino a cui andiamo incontro». Per far sì che quest’anno rimetta al centro della comunità cristiana la gioia data dall’incontro d’amore, nella consapevolezza che «l’amore umano ha dei limiti ma può diventare infinito se riconosce di essere inscritto in una storia di amore potente, quella di Dio padre fedele e misericordioso».

Quando la famiglia, anche quella ferita, diventa scuola di vocazione, ad ogni caduta segue una risurrezione. «Così sono fatte le nostre relazioni – ha concluso monsignor Napolioni – Se le parrocchie e le comunità vivessero questo tutti i giorni nelle piccole cose, non avremmo bisogno di fare altro».

Così come Papa Francesco ha insegnato a pregare San Giuseppe nella sua lettera apostolica “Patris Corde”, allo stesso modo la comunità orante di Cristo Re si è appellata a lui, alla fine della celebrazione liturgica, pregando le litanie e sostando di fronte all’immagine della Sacra Famiglia di Nazareth. Con lo sguardo rivolto a Giugno 2022, quando a Roma si terrà l’incontro mondiale delle famiglie. «Magari passata la pandemia andremo a Roma a fare festa con il Papa – ha concluso il vescovo Napolioni – ma la cosa veramente importante è fare festa già da stasera con Gesù che abita le nostre case».

Il video della celebrazione

Sara Pisani
TeleRadio Cremona Cittanova
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